Armi, violenza e il culto del padre: il piccolo Kadyrov ha fatto carriera

Il 15enne Adam nominato dal papà Ramzan capo del servizio di sicurezza ceceno. Con i fratelli Akhmat e Eli potrebbe andare al fronte

Armi, violenza e il culto del padre: il piccolo Kadyrov ha fatto carriera
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«Allah onnipotente, ti prego, proteggi mio padre». Era il 2 luglio quando Adam Kadyrov chiedeva un sostegno speciale per papà Ramzan, affidandosi a Instagram e condividendo le sue parole con i quasi 2 milioni di follower. Nessuno vuol mettere in dubbio che il 15enne Adam sia un figlio modello affezionato al padre, di sicuro è tutt'altro che accorto, perché attraverso quel posto ha messo in piazza le gravi condizioni di salute in cui verte il leader ceceno. I tanti «si dice» dei mesi precedenti sono diventate certezze, per la gioia dell'intelligence di mezzo mondo. Ramzan Kadyrov soffre infatti di una forma piuttosto grave di insufficienza renale. Lo scorso 17 settembre è stato a un passo dalla morte, salvato all'ultimo respiro dall'equipe del professor Artur Mudeev dell'Ospedale Clinico Centrale di Mosca.

Papà Ramzan comunque stravede per questo giovane chiacchierone, tutto armi, pugilato e violenza gratuita, al punto da nominarlo ieri a capo del suo servizio di sicurezza. La notizia è arriva dal ministro della Sanità Adam Alkhanov, che con un servilismo a prova di bomba si è congratulato per la nomina del giovane. «Malgrado la sua giovinezza, ha già una grande esperienza pratica e ha un forte spirito guerriero, quindi nulla lo fermerà quando si tratterà di difendere suo padre, il suo popolo, la sua religione e la sua patria». Melassa a parte, che Adam abbia uno spirito belluino è acclarato. Lo scorso agosto, sempre sul solito canale social, filmò l'aggressione a calci e pugni del detenuto Nikita Zhuravel, un ucraino di 19 anni accusato di aver bruciato il Corano e da maggio recluso a Grozny. «L'ha picchiato e ha fatto la cosa giusta - scrisse Ramzan su Telegram -. Sì, sono orgoglioso di lui. Si è sempre distinto per il desiderio di crescere non tra i suoi coetanei ma tra gli anziani, sviluppando così ideali adulti di onore, dignità e difesa della propria religione. Rispetto la sua scelta». La Duma cecena lo decorò per quell'atto con il titolo di «Eroe del Popolo».

Forse in quei frangenti Ramzan accarezzò l'idea di affidargli il coordinamento dei suoi gorilla, preferendolo ai fratellini Akhmat ed Eli, che comunque, assieme ad Adam, avevano «regalato» al padre a inizio ottobre tre militari delle forze armate ucraine, neutralizzati durante un'operazione speciale dei virgulti (45 anni in tre), ma armati di tutto punto e con un kalashnikov in bella vista. Kadyrov ringraziò i figli per aver salvato i soldati «dal tritacarne della guerra voluta da Zelensky. Noi li proteggeremo». In realtà della loro sorte non si è saputo mai nulla.

E adesso che Adam guiderà la scorta di papà, Akhmat ed Eli potrebbero essere inviati a breve al fronte a farsi le ossa a fianco dei battaglioni ceceni Zapad e Vostok, impegnati di recente dalle parti di Bakhmut. «Li voglio sulla linea di contatto perché sono veri uomini. Nella mia famiglia non ci sono imboscati».

Il pitbull di Putin avrebbe promosso il figlio per togliere un po' di potere ai fedelissimi Adam Delimkhano e Apti Alaudinov, che stavano crescendo troppo all'interno dell'organizzazione. Per trucidarli c'è sempre tempo.

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