Arrestato un siriano reclutatore di terroristi Indagati anche tre imam

Stava per andare a combattere in Siria Controlli nelle moschee che frequentava

I l giro di vite nella prevenzione al terrorismo comincia a dare i suoi frutti. Un altro jihadista è stato arrestato ieri dalla polizia di Genova perché reclutava volontari da inviare a combattere in Siria. È un giovane siriano di 23 anni, Mahmoud Jrad, che risiede a Varese ed è arrivato in Italia quattro anni fa. Assieme a lui sono state indagate altre sei persone per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo, tra cui il fratello più giovane di Mahmoud, tre imam, che predicavano a Genova e a Rapallo, e altre due persone che pregavano in quelle moschee. Gli stessi luoghi di culto che in passato aveva frequentato anche Giuliano Delnevo, l'italiano morto combattendo tra le file dei ribelli anti Assad.

Mahmoud Jrad stava per lasciare l'Italia per raggiungere in Siria i miliziani del gruppo salafita di Al-Nusra, legato ad Al Qaeda. Un'organizzazione ben conosciuta non solo per la sua brutalità, ma anche per i numerosi sequestri con cui finanzia l'attività terroristica, tra i quali quello delle due volontarie italiane Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, rilasciate dopo il pagamento di un riscatto milionario.

Il viaggio del jihadista, e pare di altri foreign fighters, era già tutto organizzato ma a rompere i suoi piani è stata la procura anti terrorismo di Genova che ha disposto le misure cautelari dopo la segnalazione della nostra intelligence. Il suo arresto è legato anche all'indagine che ha portato in carcere tre libici, fermati nel porto di Genova all'inizio dell'anno. Il giovane era già stato in Siria lo scorso anno, rimanendovi per circa due mesi, periodo in cui, oltre a combattere, ha probabilmente ricevuto precise disposizioni su come muoversi una volta tornato in Italia. Dopo il rientro a Varese, dove vive la sua famiglia, era stato a Genova e in Lazio per lavoro, ma si era licenziato per i dissidi con colleghi di fede musulmana a causa delle sue idee integraliste. Il padre di Mahmoud vive in Italia dal 2009 e la famiglia, la madre e quattro figli, lo ha raggiunto nel 2012. Il ragazzo, però, non ha mai voluto integrarsi e ha sempre manifestato la sua ostilità verso lo stile di vita occidentale, tanto da chiudersi nella preghiera e avvicinandosi al fondamentalismo. I parenti hanno sempre osteggiato le sue idee radicali e, di fronte al suo piano di tornare in Siria a combattere, hanno cercato in tutti i modi di ostacolarlo ma senza successo. «L'autorità giudiziaria ha fatto quello che loro non sono riusciti a fare», ha detto il procuratore capo Francesco Cozzi commentando l'arresto.

La Digos ha effettuato alcune perquisizioni nei luoghi di culto islamici, tre a Genova e uno a Rapallo, dove ha sequestrato materiale informatico e cartaceo che ora è al vaglio degli investigatori. L'obiettivo delle indagini adesso è capire quanto estesa sia la rete di arruolamento e per quale motivo il giovane siriano frequentava spesso Genova. «Il nostro lavoro di prevenzione contro la minaccia terroristica, si basa anche su una forte attività investigativa ed è proprio a seguito di un lungo e articolato lavoro di indagini ha affermato il ministro dell'Interno Angelino Alfano - che oggi abbiamo raggiunto un altro importante risultato». Secondo il titolare del Viminale si tratta di un successo investigativo di alto livello.

«È significativo specificare che il fermo del siriano è stato possibile grazie alle nuove norme antiterrorismo, da me fortemente volute, in particolare la fattispecie che configura l'auto arruolamento. Le nostre leggi, quindi, funzionano e la sicurezza dei cittadini, in questo particolare momento in cui nessun Paese è rischio zero, è e continuerà a essere una priorità di questo governo».

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