L'Ue striglia l'Italia per i ritardi nell'apertura degli hotspot. E chiede di accelerare sul fronte dell'identificazione di chi arriva, permettendo anche «l'uso della forza per la raccolta delle impronte digitali». Le richieste arrivano dalla relazione della Commissione Ue, anticipata dall'Ansa. Bruxelles sollecita il rispetto degli accordi presi dal nostro Paese, ricordando che su sei hotspot ne è stato aperto appena uno e sollecitando l'apertura di Pozzallo e Porto Empedocle. Ma è soprattutto sulle impronte, da prendere forzatamente a chi si rifiuti di farsi registrare, che l'Ue insiste. E il ministro dell'Interno Angelino Alfano ribatte che «in Italia vengono ormai registrate quasi al 100%». Intanto, gli allarmi sulla presenza di jihiadisti tra i migranti arrivati in Italia via mare continuano. A Ragusa è stato fermato un giovane siriano. Nel sul cellulare, con immagini di atti terroristici, un sms: «Allah è grande, ma Isis di più». Il giovane è stato fermato dalla Digos di Ragusa che ha svolto le indagini con la polizia postale di Catania. Lo smartphone è stato scandagliato e il presunto terrorista è stato interrogato per oltre due ore. Ieri si è svolta l'udienza di convalida del fermo dinanzi al difensore e al procuratore aggiunto di Catania Carmelo Zuccaro, che segue il caso per competenza. Il presunto terrorista è arrivato dal mare. Il 4 dicembre è stato trasbordato su una nave in forza alla missione Triton con oltre 500 migranti. Fino al momento dell'arresto è stato ospite del Cpsa di Pozzallo. Il ministro Alfano plaude alla «prova dell'efficacia del sistema prevenzione». Gli replica su Facebook il leghista Roberto Calderoli che, ricordando come il governo escludesse l'arrivo dei terroristi via mare, parla di «pressapochismo».La presenza del presunto terrorista è concomitante ad altri due casi sospetti per usare un eufemismo registratisi in questi giorni in territorio di Ragusa, dove insiste il porto di Pozzallo. Sabato scorso, in occasione dell'apertura della Porta Santa della chiesa di S. Giovanni a Ragusa, tre stranieri sono fuggiti alla vista dei poliziotti. Sono stati raggiunti e sottoposti a controllo. Si tratta di sedicenti siriani, due dei quali, H.K. e R.A., con documenti contraffatti. È scattato l'arresto per possesso di documenti di identificazione validi per l'espatrio falsi e ricettazione. In manette anche il terzo straniero, H.A., siriano, in regola con le norme di soggiorno in Italia, ora accusato di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Soltanto qualche giorno prima erano stati arrestati a Pozzallo dalla Mobile di Ragusa due sedicenti libici. Avevano documenti di identità falsi. Sono entrati in Italia dalla frontiera portuale di Palermo e, con un'auto di lusso, una Chevrolet Camaro SS gialla, con documentazione contraffatta e con targhe false nel bagagliaio, dopo una notte in albergo, erano pronti a imbarcarsi per Malta. Uno dei due era già stato detenuto per lo stesso reato meno di due anni fa a Catania. Era stato fermato all'aeroporto Fontanarossa. I due sono in carcere a Ragusa.
Si deve comprendere cosa avessero intenzione di fare o chi dovessero incontrare a Malta dove per tre giorni, dal 26 novembre, si è registrata la visita della regina d'Inghilterra, Elisabetta II, e del duca di Edimburgo per il vertice dei leader del Commonwealth.Arrestato un terrorista arrivato coi barconi E adesso la Ue si sveglia
Alfano esulta, ma diceva che i jihadisti non erano tra i profughi Bruxelles : «Prendete le impronte ai migranti anche con la forza»
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