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L'Italia rovente

Arriva oggi la circolare del governo alle Regioni: limiti agli eventi all'aperto, unità mobili di assistenza e numeri verdi

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Chi si sentirà male per colpi di calore, insolazioni e disidratazione avrà una corsia preferenziale al pronto soccorso. Al triage scatterà il «codice caldo» e il paziente verrà dirottato in un percorso speciale. È il piano per far fronte alla tempesta africana in arrivo, con picchi di temperatura - in certe parti d'Italia - fino a 48 gradi. Di fatto verrà adottato un modello simile a quello della pandemia, sia con il percorso di soccorso protetto in ospedale, sia con le telefonate a domicilio per monitorare i pazienti a rischio.

Gli ospedali stanno aumentando i posti letto in un piano caldo pronto a parare gli effetti di quella che si preannuncia come una settimana hot, estremamente difficile.

Oggi il ministero della Salute, dopo una riunione tecnica, invierà una circolare alle Regioni per aiutarle a fronteggiare l'emergenza con linee guida. L'idea è quella di ricalcare l'esempio dell'Acropoli di Atene e invitare i sindaci delle città turistiche a chiudere i siti storici nelle ore più calde della giornata. Almeno quelli all'aperto, come Colosseo e Fori imperiali. «Vanno scoraggiati, nelle ore più calde, anche i grandi affollamenti in località all'aperto» suggerisce il ministro. Potrebbero quindi scattare limitazioni sui grandi eventi e i concerti di pomeriggio. E anche i cantieri, a discrezione del datore di lavoro, potrebbero essere sospesi come misura di tutela nelle ore in cui il sole è più impietoso.

Ci si prepara ad evitare sovraffollamenti in ospedale: sia con campagne informative per prevenire comportamenti scorretti, sia con un piano di assistenza sanitaria «itinerante» e con numeri verdi dedicati e locali.

In Liguria per esempio l'ambulatorio mobile della Asl 3, tutti i pomeriggi fino al 15 settembre sarà presente nel centro di Genova con gli specialisti per fornire informazioni e consigli utili. In Lombardia le Ats hanno attivato un piano operativo con anagrafe dei vulnerabili e programmi di interventi modulari. L'azienda Usl di Bologna promuove, insieme alla Conferenza Territoriale Sociale e Sanitaria Metropolitana, il progetto di sostegno e-Care, che prevede periodiche telefonate ai cittadini ed eventuali interventi di assistenza a domicilio.

«È una forma di comunicazione diretta con i cittadini sperimentata con successo già durante la pandemia - spiega Giovanni Migliore, presidente della Fiaso, federazione delle aziende ospedaliere - La diffusione di consigli utili, che tutte le aziende sanitarie stanno rilanciando con grafiche o video sui loro canali, è importante perchè arriva direttamente all'utente. Inoltre è necessaria la collaborazione dei medici di medicina generale per monitorare attivamente coloro che sono più soggetti a quegli scompensi cardiaci, respiratori, metabolici che possono poi portarli in ospedale».

Le temperature oscilleranno fra i 33 e i 40 gradi e sembrano destinate a salire ancora, raggiungendo valori tra i 35 e i 45 gradi, con picchi di 48 gradi, soprattutto al Sud e nelle isole. Le aree interne della Sardegna e della Sicilia, la Puglia centro-settentrionale, le zone interne della Basilicata e della Campania e il cosentino sono le regioni dove si prevedono i picchi di calore più alti. L'allarme «rosso» per l'ondata di calore senza precedenti in molte delle più famose città italiane, si è addirittura guadagnato la prima pagina su alcune tra le principali testate del mondo. Il Times, addirittura, titola «Rome, the Infernal City». Ma l'emergenza non ci trova impreparati: verranno emanati bollettini quotidiani per allertare presidi sanitari e regioni. E i sindaci si terranno pronti, nel caso, per firmare ordinanze e divieti.

Tutto per arginare il più possibile «l'inferno».

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