Cronache

Ascensore precipita dal quinto piano: tre gravissimi

Soccorsi arrivati in ritardo a causa dell'ambulanza bloccata nel traffico. Aperta un'inchiesta

Ascensore precipita dal quinto piano: tre gravissimi

Un forte boato ha squarciato l'afa pomeridiana di ieri al quartiere Sperone a Palermo. Prima uno stridore metallico e il rumore di una fortissima frustata, quelli della rottura di una fune d'acciaio dell'ascensore di un palazzo dello Iacp, poi lo spaventoso botto dello schianto. Infine le urla. Intrappolati all'interno dell'ascensore precipitato dal quinto piano dell'edificio sito in largo Vincenzo Balistreri ci sono marito, moglie e la sorella di lei. Vivono insieme al quinto piano: lui operaio della Reset stava facendo rientro dopo il turno lavorativo, la moglie è casalinga e la sorella di lei vive con la coppia da qualche tempo. La gente esce sui balconi e sui pianerottoli. Qualcuno intuisce e presta soccorso. «Le persone urlavano racconta un'inquilina -. Mio marito ha forzato le porte dell'ascensore e li ha tirati fuori». È una scena tremenda quella che si presenta agli occhi dei condomini. Le vittime hanno fratture scomposte alle gambe, l'uomo anche vertebrali e costali, ma a preoccupare sono le condizioni di una delle donne. Immediate le telefonate al 118 che ha inviato 4 ambulanze, ma solo una è arrivata prima. Don Ugo Di Marzo, che conosce le vittime, denuncia un «intollerabile ritardo di 45 minuti», a causa del traffico e di ambulanze bloccate dal Covid. Le vittime sono state condotte al Civico, al Policlinico e al Buccheri La Ferla. Sul posto i vigili del fuoco e la polizia per i rilievi necessari per risalire alle cause della tragedia. Da una prima analisi si sarebbe rotta una delle funi d'acciaio che regge l'ascensore, che, quindi, si è schiantato. I freni non hanno funzionato e il paracadute non si è innestato. Le indagini faranno luce anche su eventuali responsabilità. Manutenzioni e interventi di riparazioni spesso vengono rimandati. «L'esterno di questa e delle altre palazzine saranno rifatte grazie al bonus facciate dice Don Ugo -. L'interno però è quello che è e così resterà. L'istituto case popolari fa quello che può, ma la manutenzione degli ascensori, delle scale a chi è affidata? A chi vive qui». E incalza: «Stanno venendo fuori delle anomalie che spetterà agli inquirenti accertare. Quel che è certo è che delle persone perbene, gente che lavora e tornava a casa per pranzare, è in ospedale per aver fatto una cosa normale: prendere un ascensore».

Tra i condomini c'è anche gente malata che non può fare la scala, ma adesso nessuno vuole prendere l'ascensore.

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