Assalto jihadista a Dacca: «Tra le vittime due italiani»

Terroristi fanno strage in una pasticceria e prendono decine di ostaggi. Giallo su 7 connazionali coinvolti

Luigi Guelpa

A tre giorni dall'assalto all'aeroporto di Istanbul, la jihad islamica torna a colpire con inaudita violenza e questa volta circolano voci, purtroppo sempre più insistenti, che tra le vittime del vigliacco attentato ci sarebbero anche sette cittadini italiani, imprenditori nel settore dei tessuti che stavano mangiando nel locale. La notizia però non viene confermata dalla Farnesina che al tempo stesso ha però riferito di «persone italiane coinvolte nella vicenda».

Scenario del nuovo eccidio una pasticceria di Dacca, la capitale del Bangladesh. Erano le 21 (le 17 in Italia) quando una decina di guerriglieri appartenenti alla cellula locale fedele ad Al Baghdadi, ha fatto irruzione nella caffetteria-pasticceria Holey Artisan Bakery, situata in un quartiere alla moda, il Gulshan, e frequentato dalla comunità straniera e dal personale diplomatico a Dacca, a due passi dall'ambasciata del Qatar. I terroristi, armati di kalashnikov e di bombe a mano, hanno esploso decine di colpi, facendo - riferisce India Today - «5 morti e 26 feriti». Le notizie, frammentarie, sono iniziate ad arrivare da chi è riuscito in qualche maniera a mettersi in salvo e a dare l'allarme. L'arrivo delle forze dell'ordine non sarebbe stato tempestivo. La tv nazionale ha parlato di una prima volante della polizia giunta dopo 40 minuti dall'assalto dei jihadisti. Secondo un dipendente italiano del locale, che ha avuto la fortuna di trovare uno spiraglio durante la sparatoria, gli uomini armati hanno preso in ostaggio diverse persone non prima però di aver «fatto esplodere alcuni ordigni. C'è stato un grande panico, urla e sangue ovunque». Un altro testimone, fuggito dalla pasticceria e rifugiatosi in un vicino centro benessere, ha riferito di aver sentito i miliziani «urlare Allah Akbar mentre lanciavano le bombe, ma avevano anche pistole, spade e mitragliatori. Ho visto con i miei occhi clienti del locale trafitti con armi da taglio». I terroristi, in attesa di un annunciato blitz delle teste di cuoio, tengono in ostaggio alcune decine di persone, tra le quali ci sarebbe un numero non precisato di italiani. Le immagini delle tv locali mostrano gli agenti armati indossare i giubbotti antiproiettili e pronti all'irruzione per salvare gli ostaggi.

L'ambasciata americana, che definisce la situazione «fluida» ha chiesto ai connazionali attraverso un tweet di «ripararsi e seguire gli accadimenti». Negli stessi istanti, tramite alcuni account Twitter pro Isis sono stati lanciati avvertimenti in cui si minacciano attacchi per il fine settimana del 4 luglio, data in cui negli Stati Uniti si festeggia l'Independence Day.

La zona colpita dai terroristi è la Road 79 del quartiere luxury di Gulshan. I jihadisti sono andati a colpo sicuro, essendo la zona piena di locali alla moda, ma anche di istituti culturali di Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Olanda. Lo scorso settembre un altro italiano, il 50enne cooperante Cesare Tavella, era stato assassinato mentre stava facendo jogging nel quartiere teatro della strage di ieri.

Una rivendicazione ufficiale è giunta in serata da parte dell'Isis - «uccisi 20 stranieri, di diversa nazionalità» - , ma già prima parecchi indizi portavano a Sheikh Abu Ibrahim al-Hanif, considerato il coordinatore delle attività di Al Baghdadi in Bangladesh. Al Hanif sostiene che il Paese ha importanza strategica per gli obiettivi dell'Isis che intende espandersi in India. Con l'intenzione, delirante, di costruire una nuova provincia del Califfato Islamico.

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