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Asse Antitrust-Gdf per smascherare i furbetti. Previste multe anche fino a 200mila euro

Le accise potranno essere modificate fino al 31 dicembre senza nuovi decreti

Asse Antitrust-Gdf per smascherare i furbetti. Previste multe anche fino  a 200mila euro

Taglio per un mese delle accise su benzina e diesel, controllo sulla trasparenza dei prezzi (con il coinvolgimento di Gdf e Authority), credito d'imposta (cedibile) per energivori e imprese, norme su caro-prezzi e contratti pubblici, ampliamento delle famiglie coperte dal bonus sociale (da 4 a 5,2 milioni). È da ieri pubblicato in Gazzetta Ufficiale il cosiddetto «taglia-prezzi», approvato venerdì dal governo. Alcune misure dei 39 articoli erano attese, e sono entrate in vigore da ieri, ma ci sono novità. A cominciare dalla durata: è previsto che fino al 31 dicembre le accise possano essere rideterminate senza dover ricorrere ad un decreto ma solo con un provvedimento ministeriale.

Sul fronte delle accise per la benzina, per evitare speculazioni scendono in campo Authority e Guardia di Finanza. L'articolo 37 dispone che le aziende stesse avranno l'obbligo di comunicare ogni mese all'Antitrust i prezzi di acquisto e vendita dei rispettivi prodotti. Compito dell'Authority sarà, per tutto il 2022, monitorare e poter intervenire, insieme alla Gdf, per «evitare, a tutela del consumatore, indebite ripercussioni sui prezzi al consumo». Istituita al Mise un'apposita Unità di missione a supporto del Garante per sorvegliare i prezzi: l'Authority potrà chiedere alle imprese dati, notizie e elementi specifici sulle motivazioni che hanno determinato le variazioni di prezzo. Previste sanzioni molto più severe: se prima si parlava di 500-5.000 euro per le imprese che non forniscono entro 10 giorni elementi specifici sulle motivazioni delle variazioni, ora il decreto pone l'importo della sanzione all'1% del fatturato e comunque non inferiore a 2mila euro e non superiore a 200mila. ll decreto Energia ha fissato anche un provvedimento di sconti sui rifornimenti: un bonus di 200 euro esentasse a disposizione delle aziende private a favore dei propri dipendenti. Previsti piani di rateizzazione per le imprese, con sedi in Italia, delle bollette di energia elettrica e gas di maggio e giugno fino a 24 rate mensili. Scatta poi un credito d'imposta del 20% a beneficio delle imprese dotate di contatori di energia elettrica di potenza disponibile pari o superiore a 16,5 kW, diverse dalle imprese a forte consumo di energia elettrica e ampliata fino a 5,2 milioni la fascia di famiglie protette dal caro bollette. Dall'1 aprile il valore Isee di accesso ai bonus sociali è 12mila euro. E sempre ieri, in una informativa alla Camera il ministro della Transizione ecologica Roberto Cingolani ha detto che l'Italia ha bisogno di minimo tre anni per affrancarsi dal gas russo e di aver dato mandato a Snam per due nuove navi da rigassificazione.

Gran parte del dl sarà finanziato con la tassa del 10% sugli extraprofitti delle società energetiche. Si applicherà per il 2022, sarà versata a giugno, e dovrà essere pagata da tutta la filiera. Sono escluse le sole società che gestiscono piattaforme per lo scambio. Al momento c'è incertezza su quali siano la reale base imponibile delle società e il perimetro delle operazioni da conteggiare. Scopo del governo è arrivare a prelevare 4 miliardi.

Altri tre i grandi temi affrontati nel decreto sono i 150 milioni da destinare a progetti di decarbonizzazione all'ex Ilva; il rafforzamento della Golden power, in particolare per difesa e tlc.

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