nostro inviato a Bruxelles
Luce verde del Parlamento europeo dopo l'accordo in Consiglio raggiunto dai ministri degli Stati per la legge sul clima. Passa dunque il target intermedio per un taglio delle emissioni del 90% al 2040, ma con un margine del 5% di flessibilità (quindi con un taglio delle emissioni effettive dell'85%) acquistando crediti di carbonio di alta qualità a partire dal 2036. "Un ulteriore tassello che va ad aggravare una situazione già compromessa, introdurre un target intermedio prima del 2050 non fa che appesantire il settore manifatturiero", ha commentato Isabella Tovaglieri, europarlamentare della Lega e relatrice ombra per la legge sul clima in Commissione Industria. Tra le novità di giornata, c'è la nascita di un asse tra il Ppe (primo partito della maggioranza che sostiene la Commissione Von der Leyen e di cui fa parte Forza Italia) e i gruppi di destra Patrioti (Lega) ed Ecr (Fratelli d'Italia). Un'intesa che ha fatto passare la semplificazione della direttiva sulla rendicontazione per la sostenibilità ambientale, sociale e di governance per le aziende. Un aspetto molto criticato dagli imprenditori. Il voto del Parlamento è stato per modificare l'ambito di applicazione della normativa, alleggerendo gli oneri e applicando gli standard più severi solo alle aziende più grandi con 5mila dipendenti e almeno 1,5 miliardi di euro di fatturato.
Intanto c'è attesa per la revisione del regolamento sulle emissioni, che la Commissione europea guidata da Ursula von der Leyen presenterà il 10 dicembre. L'Italia su quel fronte spera di ottenere l'accoglimento delle sue richieste sui biocarburanti. "Fino a quando non vedo la parola biocarburanti nero su bianco non crederò a un'apertura di questa Commissione", afferma al Giornale Tovaglieri. La posizione del governo italiano è per ottenere una neutralità tecnologica che non contempli solo l'auto elettrica come mezzo per centrare i target del Green Deal. "La Commissione finora ha assecondato le richieste della Germania sugli e-fuels, ma sul tema dei biocarburanti ha fatto orecchio da mercante", ma per "salvare l'automotive in Italia e in Ue servono i biocarburanti".
Proprio nel giorno del voto per la legge sul Clima, si è tenuta una tavola rotonda sullo stop ai motori endotermici delle auto al 2035 promossa dal gruppo Patrioti e moderata dal giornalista Pierluigi Bonora. Oltre all'europarlamentare Tovaglieri, ha partecipato in collegamento l'assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi, presidente dell'alleanza europea delle regioni automotive: "Chiudono aziende del settore automotive e della componentistica ormai settimanalmente, ed è frutto di scelte sbagliate che hanno cercato di influenzare il mercato in modo negativo per l'industria". La richiesta delle regioni automotive europee, escluse dalla prima fase di tavoli da von der Leyen, è di essere ascoltate e di aprire all'uso dei biocarburanti: "Queste settimane sono decisive per salvare l'automotive, se non ci sarà una revisione del regolamento sarà il più grande suicidio industriale mai visto". La filosofia è "portare proposte industriali e scientifiche affinché si centrino gli obiettivi ambientali senza andare a scapito di 13 milioni di posti di lavoro". Concordi sul tema anche gli altri ospiti della tavola Roberto Parodi, scrittore e giornalista che non ha escluso una sua candidatura a sindaco di Milano, l'avvocato ed esperto del settore Gilberto Celletti, gli youtuber Federico Lamperti ed Enrico Di Mauro e del promotore dell'evento di auto d'epoca Quelli di Piazza Affari, Carlo Vulnera.
Presente in platea il vicesegretario della Lega ed eurodeputato Roberto Vannacci che a margine ha definito il Green Deal "una truffa senza alcun beneficio che ci porta a spendere di più senza benefici sulle emissioni di gas climalteranti".