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I "Casalino boys" messi all'angolo

Il mese prossimo cambieranno i vertici della comunicazione pentastellata a Montecitorio. Al posto di Urgese, fedelissimo di Rocco, un uomo vicino a Bonafede

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L’orgoglio di Rocco Casalino, portavoce del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è ferito. È ferito da quando (era fine luglio) il suo ex compagno José Carlos Alvarez è stato pescato dall’antiriciclaggio di Bankitalia per strane transazioni eseguite sui suoi conti correnti. Il giovane cubano aveva infatti spostato circa 150mila euro e il denaro proveniva da una indennità di disoccupazione Naspi, da alcuni bonifici senza causale inviati dallo stesso Casalino, e da un bonifico proveniente da un conto tedesco della Plus500, società finanziaria internazionale che fornisce servizi di trading online. Questo è stato per molti lo "scoop dell’estate" diffuso da La Verità.

Le giornate sono passate. Così le settimane. E anche la storia d’amore di Casalino sarebbe giunta al termine. Ora, nuovi problemi in vista per l’ex concorrente del Grande Fratello. Accade che il Movimento 5 Stelle, movimento politico a cui lui è legato, allontana i cosiddetti "Casalino boys" dai vertici della comunicazione partitica. Messi in un angolo. Questi personaggi da teatro dell’assurdo sono Fabio Urgese, Silvia Mota e Luca Bozzi. Due sono avvocati, l’altro di mestiere faceva il costumista. E tutti e tre erano stati piazzati dal portavoce di Conte ai vertici della comunicazione pentastellata alla Camera.

Era il lontano 2018 quando finirono in Parlamento, fino a quando gli stessi grillini hanno deciso di ridimensionarli. I ruoli dei "Casalino boys" saranno solo rivisti, fa sapere Il Foglio, perché i loro contratti sono blindati come la legislatura. C’è da sapere, comunque, che Fabio Urgese è stato silurato. A prendere il suo posto sarà Andrea Cottone, portavoce del ministro della Giustizia e capodelegazione di Alfonso Bonafede. Tutto questo sa tanto di una mossa grillina per mettere all’angolo Giuseppe Conte e il suo portavoce, stando a quanto scrive Libero.

Ma le polemiche, a dire la verità, hanno accompagnato i ragazzi fin dalla loro nomina a Montecitorio ormai due anni fa, quando il primo governo Conte, il fu governo gialloverde, prese vita. I più maliziosi accusavano i tre di non avere alcuna competenza nel campo della comunicazione. Bozzi era un designer di costumi da bagno e creatore di una linea di alta sartoria ed eleganza, mentre la coppia (in tutti i sensi) Urgese-Mota erano avvocati. Serenella Fuksia, ex pentastellata, nel lontano 2017 disse: "Ricordo che Marco Scibona (senatore M5S) s’arrabbiò moltissimo, perché avevamo assunto in blocco tutti i componenti dell’ex staff legislativo dell’Idv, persone preparatissime, dunque non ne servivano altre. Soprattutto, non serviva una persona che non parlava l’italiano come la Mota. A quel punto Casalino fece sapere che li avrebbe messi alla comunicazione". Così fu.

Ora per i "Casalino boys" è giunta la resa dei conti. E l’ego di Rocco deve digerire un’onta che potrebbe causargli parecchi mal di testa. È qualcosa che costerà caro all’ex Gf? Di sicuro il portavoce del premier, dopo la "ludopatia" dell’ex compagno, dovrà affrontare una situazione inaspettata.

Un’altra grana per il gieffino a cinque stelle.

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