La Francia ripiomba nell'incubo del terrorismo di matrice islamica. Un nuovo grido «Allah Akbar» è stato lanciato ieri mattina alle 9.50 al museo de Louvre. Armato di machete e di coltello, con due zaini in spalla, un uomo fa irruzione in un ingresso secondario. Passa dalle scale mobili. Quelle che portano al sotterraneo. Meno gente, meno controlli. Cerca di entrare nel corridoio dei negozi per avvicinarsi alla biglietteria. Sulla via quattro militari. Paracadutisti in servizio nell'operazione «Sentinelle». Uno di loro cerca di placcarlo, lui lo colpisce col machete: «Allah è grande», scandito tre volte.
Il parà, ferito alla testa, viene salvato dai colleghi. Un secondo militare spara quattro colpi, immobilizzando l'assalitore, che resta vivo e sarà poi ricoverato in ospedale. Panico tra i negozianti che raccontano di aver messo giù la saracinesca facendo entrare più persone possibili per ripararsi. Poteva essere successa qualunque cosa per le orecchie dei turisti del Louvre. Un migliaio nel complesso: circa 250 nel corridoio a cui ha avuto accesso il terrorista. Due ore di attesa prima che si potesse uscire da un piano interrato che ha reso l'evento ancora più sconvolgente. Con la procura antiterrorismo che ha aperto un'inchiesta e Donald Trump che commenta via Twitter: «Un nuovo terrorista islamico radicale ha appena attaccato al museo del Louvre a Parigi. I turisti sono rimasti bloccati. La Francia di nuovo nel mirino. Fatti furba America».
All'uscita della metro Louvre-Rivoli un uomo «con atteggiamento sospetto» è stato fermato da tre poliziotti in borghese all'uscita della metropolitana Louvre-Rivoli. Ma è risultato estraneo al fatto. Mentre si precisava che i militari prima hanno cercato di respingere l'aggressore con un «corpo a corpo», non riuscendoci uno ha fatto fuoco lasciando il terrorista a terra. Colpito all'addome. L'area dell'attacco, chiamata Carousel, a dicembre aveva ospitato un'esercitazione antiterrorismo. Eppure ancora una volta è stato possibile avvicinarsi. Il ministro dell'Interno francese parla di «grave evento», mentre il premier Bernard Cazeneuve, ammette che si tratta di «un attacco di carattere terroristico». Come dirà anche François Hollande definendo l'accaduto «un'aggressione selvaggia».
Isolata la zona e chiuso anche il Palais Royal per ragioni di sicurezza, restano le persone in trappola, «fatte uscire progressivamente, in piccoli gruppi da dieci, dopo le necessarie verifiche di sicurezza», spiega il prefetto Cadot. Le unità cinofile non hanno rinvenuto tracce di esplosivo negli zaini dell'assalitore. Il sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, si è precipitato a Louvre per «sottolineare la reattività dei militari che ha permesso di proteggere i civili. Abbiamo constatato l'efficacia dei dispositivi di sicurezza di Parigi». Vero, ma anche discutibile. Se i musei sono così permeabili in una città candidata alle Olimpiadi 2024 e in una Francia in Stato di emergenza fino al 15 luglio. L'aggressore è un egiziano, 29enne, incensurato arrivato in Francia a fine gennaio. aveva affittato un'auto negli scorsi giorni e risulta avesse contatti tutti da definire con Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti.
Ma l'arma scelta non è inedita. Era successo il 25 luglio sulla Promenade des Anglais a Nizza, poche ore dopo l'assalto del camion (con cui il franco-tunisino Mohamed Lahouaiej-Bouhlel ha ucciso 84 persone).
Un uomo col machete tentò di aggredire i passanti. Con la stessa arma, il 22 maggio 2013, a Londra, due fanatici ispirati da al Qaida, inglesi di origine nigeriana, decapitarono per strada il militare Lee Rigby, 25 anni, riprendendo tutto con i cellulare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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