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Attività all'aperto, il sì dei virologi. Il piano convince persino Speranza

Burioni il primo a sottolineare i rischi inferiori, seguito con cautele da Menichetti e Pregliasco. Sintonia trasversale della politica. Giorgetti: "Decideremo la prossima settimana in Cdm"

Attività all'aperto, il sì dei virologi. Il piano convince persino Speranza

Il partito pro-riaperture nel governo Draghi cresce. E dopo aver sedotto Pd e M5s «arruola» i virologi. Cade uno dei principali pilastri sui cui gli esperti, nell'ultimo anno, hanno poggiato la lotta al coronavirus: l'idea che il rischio contagio sia forte anche all'aperto. Il primo a sdoganare la tesi su una minore probabilità di contagio fuori dalle mura di casa è Roberto Burioni, virologo dell'università Vita-Salute San Raffaele di Milano: «I dati indicano che il contagio all'esterno è molto raro. Perché, con l'arrivo della bella stagione, non riaprire subito bar, ristoranti e pure teatri all'esterno, non lesinando autorizzazioni? A me non dispiacerebbe cenare fuori o assistere a un concerto con il cappotto». È la svolta. Il governo Draghi non indica ancora una data per allentare le restrizioni. Fine aprile o maggio: la strada è però imboccata. «Riaperture nel mese di aprile? Questo ce lo diranno i dati. Il decreto vigente dura fino al 30 aprile, credo sia sicuramente lecito aspettarsele per maggio ma verificheremo i dati giorno dopo giorno come è giusto che sia. Dovremo programmare una gradualità di uscita dalle misure più restrittive. Abbiamo bisogno di essere prudenti perché fare un passo più lungo può riportarci indietro. Ma la volontà di tutto il Governo va nella direzione di verificare settimana per settimana i dati del contagio, e di costruire una modalità che ci consenta di far ripartire una serie di attività, ma senza correre rischi» annuncia il ministro della Salute Roberto Speranza nel corso della puntata Porta a Porta su Rai 1.

Giovedì la conferenza Stato-Regioni dovrebbe dare il via libera alle linee guida per la riapertura dei ristoranti di sera all'aperto. Idea che piace anche al rigorista Speranza: «L'ipotesi di lavorare solo sull'aperto personalmente mi convince molto» precisa il ministro nel corso di Porta a Porta. Il ministro per gli Affari regionali Mariastella Gelmini resta cauta: «Maggio sarà il mese della riapertura di tutte le attività economiche. Dobbiamo riaprire in sicurezza ma non possiamo deragliare all'ultimo miglio» commenta a Tgcom24. Il ministro delle Infrastrutture Giancarlo Giorgetti, plenipotenziario della Lega, si sbilancia: «La decisione sarà presa probabilmente la prossima settimana dal Consiglio dei ministri». Sulla data però frena: «Non è ancora possibile indicare una data certa per le riaperture ma gli indicatori stanno migliorando. Anche la natura ci darà una mano come lo scorso anno. Presumibilmente maggio sarà un mese di riaperture» precisa Giorgetti.

Martedì 20 aprile dovrebbe essere il giorno in cui il governo si riunirà per decidere un alleggerimento delle misure. Antonio Tajani annuncia: «Forza Italia presenterà un piano per le riaperture che intende consegnare al presidente del Consiglio». Enrico Letta convoca una segreteria per discutere del piano per le riaperture. Il fronte per le riaperture al governo è ormai trasversale: Pd e Cinque stelle si sono fiondati sulla linea di Lega e Fi. E anche il premier Draghi sta lentamente abbandonando il campo rigorista.

Ma la novità, che può segnare un cambio di schema, arriva dal fronte sanitario con il via libera di una parte dei virologi alle attività all'aperto. Burioni ha rotto il ghiaccio. A ruota Francesco Menichetti, primario di Malattie infettive all'ospedale di Pisa: «Tutto quello che è all'aperto e può essere regolamentato nel numero di accessi e nel distanziamento è ora benvenuto». In coda Fabrizio Pregliasco: «Valutiamo step by step queste aperture, sicuramente partendo da quelle con minor rischio. Di sicuro, iniziative all'aperto». Sul carro salgono gli scettici di Pd e M5s. Andrea Marcucci, senatore dem: «Al più presto dobbiamo iniziare con tutte le attività che possono essere organizzate all'aperto: bar, ristoranti, palestre, ma anche cinema e spettacoli dal vivo».

Ora sono tutti aperturisti.

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