"Atto doveroso", "Da regime...". Scontro Salvini-vertici militari

La direttiva del Viminale che ribadisce la chiusura dei porti e restringe il campo di azione delle Ong ha acceso uno scontro tra Salvini e i piani alti della Difesa

"Atto doveroso", "Da regime...". Scontro Salvini-vertici militari

Il caso della direttiva del Viminale (leggi qui il testo) che di fatto ribadisce la chiusura dei porti e restringe il campo di azione delle Ong ha acceso uno scontro tra lo stesso ministro degli Interni, Matteo Salvini e i piani alti della Difesa. La direttiva di Salvini è stata inviata non solo ai vertici delle forze dell'ordine ma anche a quelli militari che per prassi sono di competenza del ministero della Difesa. Questo gesto avrebbe scatenato l'ira dello Stato Maggiore. Come riporta l'Adnkronos, diverse fonti dello Stato Maggiore avrebbero espresso tutte le loro perplessità sulla direttiva voluta da Salvini. "Si tratta di una vera e propria ingerenza senza precedenti nella recente storia della Repubblica", riferiscono fonti dello Stato Maggiore all'Adnkronos. Poi rincarano la dose: "Quel che è accaduto è gravissimo, viola ogni principio, ogni protocollo e costituisce "una forma di pressione impropria" nei confronti del Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli. "Non è che un ministro - proseguono - può alzarsi e ordinare qualcosa a un uomo dello Stato. Queste cose accadono nei regimi, non in democrazia. Noi rispondiamo al ministro della Difesa e al Capo dello Stato, che è il capo Supremo delle Forze Armate".

A stretto giro arriva la risposta del Viminale che rivendica l'invio della direttiva ai vertici militari: "Siamo tranquillissimi perchè il Viminale è la massima autorità per la sicurezza interna. Quindi la direttiva sui porti è doverosa, oltre che legittima, a fronte di un pericolo imminente", afferma il ministro Salvini. Fonti del Viminale fanno inoltre sapere che all’articolo 12 del testo unico sull’immigrazione è previsto che le navi della Marina Militare "possono essere utilizzate per concorrere alle attività di polizia in mare". La stessa legge sull’immigrazione, all’articolo 11, attribuisce al ministro dell’Interno la responsabilità di emanare "le misure necessarie per il coordinamento unificato dei controlli sulla frontiera marittima e terrestre italiana", fa sapere sempre il Viminale.

E apesare su questo braccio di ferro arrivano anche le parole del ministro della Difesa, Trenta che alla domanda sulla direttiva dei porti chiusi risponde così: "Non ho tempo di vaneggiare come fa qualcun altro", dice con intento polemicoAdesso tra i vertici militari e Interni è scontro aperto.

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