
L'arena politica italiana non è più abituata a ragionamenti un po' troppo sofisticati. È un altro tempo, dove ogni discorso è basico e binario. Non tutti sono cresciuti in quell'arena dialettica che fu il partito Radicale. Qualche volta Eugenia Roccella questo lo dimentica. L'Italia non è mai stata pannelliana e adesso ne ha perso perfino la capacità di ascoltare, e capire, un discorso intellettuale.
È il giorno delle polemiche per un duro affondo lanciato sul tema delll'antisemitismo. La ministra della Famiglia, intervenendo di fronte all'Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, osserva e rilegge il passato con gli occhi del presente, partendo dalla potente ondata di odio antiebraico che si è sollevata in tante piazze e manifestazioni in queste settimane.
La ministra punta il dito verso le università. "Non c'è mai stata una manifestazione di massa a difesa degli ostaggi. O che dicesse Hamas deve rilasciare gli ostaggi senza condizioni".
Roccella si dice convinta che "l'ultima fase del conflitto israelopalestinese" sia diventata "una giustificazione per far riemergere l'antisemitismo ed essere rilegittimato". Con l'accusa di genocidio nei confronti di Israele "ributtata in faccia con gusto" a chi lo ha sperimentato. Poi il passaggio che fa scattare la polemica. "Le gite scolastiche ad Auschwitz, cosa sono state? A che cosa sono servite? Servivano a dirci che l'antisemitismo era qualcosa che riguardava un tempo ormai collocato nella storia, e collocato in una precisa area: il fascismo, un modo per ripetere che l'antisemitismo era una questione fascista e basta". Insorge il centrosinistra che forza il ragionamento e sostiene che con le sue parole Roccella vuole negare che "Auschwitz e la Shoah siano responsabilità storica della follia omicida del nazifascismo". Perplessa anche Liliana Segre (foto): "Stento a credere che una ministra della Repubblica, dopo avere definito "gite" i viaggi di istruzione ad Auschwitz, possa avere detto che sono stati incoraggiati per incentivare l'antifascismo. Quale sarebbe la colpa? Durante la seconda guerra mondiale, in tutta l'Europa occupata dalle potenze dell'Asse, i nazisti, con la collaborazione zelante dei fascisti locali - compresi quelli italiani della RSI - realizzarono una colossale industria della morte per cancellare dalla faccia della terra ebrei, rom e sinti e altre minoranze. La formazione dei nostri figli e nipoti deve partire dalla conoscenza della storia". Renzi si associa: "Sto con Segre, sempre".
L'intervento della senatrice a vita apre il proscenio alle vestali dell'indignazione. I parlamentari del Pd si risvegliano.
Schlein: "Giorgia Meloni prenda subito le
distanze". Ruotolo: "Roccella ha superato ogno limite". Magi: "Eugenia una ne pensa e cento ne fa". Ma Riccardo Pacifici, ex capo della Comunità ebraica di Roma, ha ringraziato il ministro per la "chiarezza" e il "coraggio".