Andrea Cuomo
La svolta definitiva non c'è ancora stata, ma la freccia è stata messa. L'Austria ieri ha scelto la destra e poco importa che il risultato del voto di ieri ha bisogno di essere oblitarato con il ballottaggio del prossimo 22 maggio. Un mese che per il nostro vicino di oltre-Brennero rischia di essere decisamente caldo.
Che si sarebbe trattato di un voto rivoluzionario era già scritto. I tre candidati presidenti della Repubblica dati per favoriti dai sondaggi della vigilia non appartengono ai due partiti che si sono spartiti Vienna negli ultimi decenni, i socialdemocratici dell'Spö e i centristi dell'Övp. Ma il risultato di ieri è un vero choc. A trionfare infatti è stato Norbert Hofer, leader di estrema destra dell'Fpö, attualmente terzo presidente del Parlamento. Accreditato alla vigilia di un 24 per cento dei suffragi il 45enne Hofer - che non rappresenta l'ala radicale del partito e che non ha nel suo passato simpatie nazionalsocialiste o antisemite - quando era stato scrutinato il 99,8 per cento dei seggi, era accreditato del 35,4 per cento dei voti, quasi doppiando il secondo, il favorito della vigilia, il candidato dei Verdi Alexander van der Bellen, che ha preso appena il 21,3. Una vera caporetto per un candidato che fino a sabato per i sondaggi veleggiava placido tra il 25 e il 30 per cento, e che invece ha rischiato di stracciare la carta di imbarco per il secondo turno avendo superato di un soffio l'outsider indipendente Irmgard Griss, che si è fermata al 19,0. Quarto e quinto i rappresentanti dei due partiti storici: Andrea Kohl dell'Övp con l'11,1 per cento, e Rudolf Hubndstorfer dell'Spö con il 10,9. Solo il 2,3 per Richard Lugner, ultraottantenne imprenditore edile dalla vita decisamente sopra le righe. Per lui almeno i sondaggi non hanno mentito: era dato sotto al 3 per cento.
Naturalmente molto ha pesato sul voto il tema dell'immigrazione, cavallo di battaglia di Hofer, che in campagna elettorale più volte ha ribadito contro l'accordo dell'Ue con la Turchia e a favore di un'Austria che non sia «terra di immigrazione». Hofer è anche contro il matrimonio e i diritti di adozione per i gay. «Sono grato e pieno di umiltà, non mi aspettavo un risultato di questa dimensione», le prime prudenti parole di Hofer al quotidiano austriaco Kurier. Decisamente più esaltati i commenti degli altri leader dell'ultradestra in Europa. Matteo Salvini esulta su Facebook: «Grazie al popolo austriaco. Gli esponenti dell'Fpö chiedono un'immigrazione controllata, più lavoro e un'Europa diversa, chiedono come noi regole, ordine, lavoro e tranquillità.
E per questo vengono descritti dai penosi giornali politicamente corretti come estrema destra razzista, populista, euroscettica e xenofoba». Gioisce anche Marine Le Pen: «Le mie più sincere congratulazioni ai nostri amici del Fpö per questo magnifico risultato. Bravo al popolo austriaco!».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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