Auto e ambiente: "Così la Lombardia è già pronta per le nuove sfide"

Auto e  ambiente: "Così la Lombardia è già pronta per le nuove sfide"

Grazie alla capacità del suo sistema produttivo, competitivo, capace di innovare e innovarsi, la Lombardia è da sempre considerata un'eccellenza a livello italiano e internazionale.

Ed è significativo che proprio il sistema produttivo stia cogliendo l'importanza di muoversi verso una traiettoria di sviluppo, che abbia la sostenibilità quale chiave di rilancio e di crescita di lungo periodo.

Le criticità ambientali legate in particolare al cambiamento climatico - gli eventi meteorologici recenti ne sono un esempio ma soprattutto le opportunità che si profilano, e cito qui il tema della green economy che stiamo affrontando nell'ambito della strategia macroregionale Alpina EUSALP, sono leve importanti per orientare l'agire di molti.

Il Programma Regionale di Sviluppo della Legislatura ha posto la sostenibilità tra le cinque priorità dell'azione di governo regionale. L'obiettivo è considerare lo sviluppo sostenibile nella complessità delle sue dimensioni (economica, sociale e ambientale) in maniera aperta, priva di ideologismi, ma consapevoli dei limiti e della necessità di una gestione attenta di tutte le risorse, dall'uso delle materie prime alla salvaguardia delle biodiversità, guardando ai nostri territori, ma confrontandoci con una scala di azione globale. Come Regione abbiamo inoltre accettato la sfida e fornito la disponibilità ad un impegno diretto per il conseguimento degli obiettivi posti dall'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, approvata dalle Nazioni Unite nel 2015. Tra gli strumenti messi in campo, già dallo stesso Programma Regionale di Sviluppo, da subito ho voluto la promozione del Protocollo lombardo per lo sviluppo sostenibile, «tra tutti gli attori pubblici e privati interessati, che rappresenti e declini gli impegni reciproci su ambiente, territorio, sistema dei trasporti e infrastrutture lombarde».

Il Protocollo è nato dall'apporto delle principali rappresentanze istituzionali del mondo dell'economia, della finanza, del lavoro e delle parti sociali che nei primi mesi dell'anno hanno condiviso una proposta ben precisa, su economia circolare, decarbonizzazione, transizione energetica, aprendo la strada a nuovi mercati green.

Sottoscritto il 18 settembre scorso dai primi 54 firmatari, è ora aperto alla adesione di chiunque operi in Lombardia e voglia fornire un contributo diretto e attivo. (https://www.openinnovation.regione.lombardia.it/svilupposostenibile disponibile il testo e il form di adesione).

Il documento definisce priorità per il lavoro comune, e stimola tutti a fornire un contributo, con impegni di grande impatto o attraverso azioni (solo apparentemente) più minute: se ogni ente, ogni istituto scolastico, ciascuna delle 800.000 aziende lombarde, ogni altro soggetto coinvolto dal Protocollo contribuisce - anche solo informando - i propri dipendenti o utenti, coinvolgeremo in questo percorso tutta la società lombarda, sempre attenta e sensibile, a partire proprio dai giovani del cui futuro stiamo parlando.

Anche il tema della Mobilità Sostenibile sta rivestendo un ruolo sempre più importante tanto nelle scelte individuali dei singoli cittadini quanto nelle politiche pubbliche che siamo chiamati ad attuare. Le azioni di Regione Lombardia in questo campo sono molteplici e di diversa natura, ma comunque riconducibili a due filoni: investimenti diretti di risorse economiche e politiche di governance e di indirizzo.

Per quanto riguarda il primo campo d'azione, va detto che i sistemi di mobilità più sostenibili sono spesso anche i più costosi e, quindi, meno diffusi (basti pensare alla diffusione dell'auto elettrica). Passare ad una tecnologia più ecologica può richiedere investimenti maggiori che l'ente pubblico ha il compito di supportare sia in termini di ricerca sia nei confronti dell'utente finale. Nel campo della ricerca, vorrei ricordare che Regione Lombardia ha sostenuto economicamente progetti innovativi nel campo della mobilità sostenibile e dell'automotive.

Per quanto riguarda l'utente finale, per venire incontro ai cittadini, abbiamo adottato due misure molto importanti, anche in termini economici, volte al rinnovo dei mezzi privati circolanti. La prima misura è stata il Bando «Rinnova Autovetture», che ha messo a disposizione 18 M a chi rottamava un veicolo benzina fino a Euro 2 e diesel fino a Euro 5, prevedendo una contribuzione massima di 8.000 euro nel caso di autovetture elettriche. La seconda è il Bando «Rinnova Veicoli» (8,5 mln), esteso a tutte le attività private, per la demolizione di veicoli commerciali benzina fino ad Euro 1 incluso e diesel fino ad Euro 4 incluso, con conseguente acquisto, anche in leasing, di un nuovo veicolo ad uso commerciale e industriale a basso impatto ambientale. Le nostre iniziative hanno, tuttavia, tenuto conto anche di quella categoria di utenti che mira, per necessità, a portare a «fine vita» il proprio mezzo di trasporto. Con il Progetto sperimentale Move-In (MOnitoraggio dei VEicoli INquinanti) che prevede l'installazione di una scatola nera a bordo veicolo per monitorare il chilometraggio dei veicoli inquinanti, infatti, è possibile andare in deroga al divieto di circolazione per una certa quantità di Km/anno in base al veicolo. La considerazione che ha orientato questa scelta si basa anche sulla consapevolezza che la sostituzione a tutto campo dei mezzi più inquinanti determinerebbe impatti ambientali, dovuti allo smaltimento, più consistenti del portare a fine vita un veicolo tradizionale.

Il secondo campo d'azione riguarda il ruolo che Regione può avere nella costruzione di politiche di governance e di indirizzo nei confronti di altre istituzioni, come ad esempio le province e i comuni, e nei confronti dei cittadini. In questo caso l'obiettivo è proporre modelli innovativi basati sullo sharing e sul pooling, su politiche di mobility management, sulla logistica urbana e la smart city, costruendo una vera e propria mobilità basata sull'integrazione.

Attilio Fontana

Presidente Regione Lombardia

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