Donne psicologicamente fragili, affrante da dolorose vicende personali come un amore finito, o intrappolate in quel male oscuro che è la depressione. Queste erano le vittime che cadevano nella rete di Guido Cattò, torinese di 69 anni che garantiva loro di ritrovare la felicità con il rito purificatore della macumba, in cambio di denaro e sesso. Formule magiche, amuleti, riti indiani e miscele di erbe dalla ricetta segreta, erano i mezzi attraverso i quali il santone garantiva il ritorno ad una vita serena. Secondo la procura di Torino, l'uomo avrebbe «abusato del precario stato psicologico delle vittime, proponendosi come un guru capace di alleviare le loro sofferenze qualora si fossero sottoposte ai riti o se avessero bruciato in casa dei sacchettini magici, confezionati con erbe dallo stesso Cattò che li vendeva alle vittime». Erbe che in realtà erano raccolte in un campo vicino a casa sua o acquistate al mercato rionale. Da una trentottenne, Cattò - che si presentava ingegnere quando non lo era - è riuscito ad ottenere prestazioni sessuali per almeno cinque anni «che a suo dire spiega il procuratore Armando Spataro - avrebbero avuto il beneficio curativo, così come vuole la tradizione indiana, di aiutarla a superare le proprie difficoltà in questa delicata sfera personale». Le indagini hanno permesso di individuare almeno un'altra vittima, una donna di 56 anni, che soffre di depressione e problemi psicologici, che non è stata abusata, ma che ha versato al presunto guru, un'ingente somma di denaro, nonché ricariche telefoniche, per amuleti di cui il guru vantava magiche potenzialità. Ma gli investigatori ritengono che le vittime possano essere molte di più. Guido Cattò è stato arrestato con l'accusa di circonvenzione di incapaci ai danni di due donne e di violenza sessuale nei confronti di una di loro. In meno di 24 ore la tranquilla e laboriosa città di Torino, ha dovuto fare i conti con un fenomeno - come quello dei riti magici e delle sette segrete - che pensava di essersi lasciata alle spalle. Poche ore prima dell'arresto del guru-ingegnere, la squadra mobile di Torino, ha infatti arrestato il «maestro dell'occulto», come lui stesso si definiva, Paolo Meraglia, che insieme ad altri due complici, per anni ha abusato di una minorenne, chiedendo alla sua famiglia anche denaro in cambio di riti magici, che terminavano con uno stupro di gruppo. Un risveglio brusco per chi conosceva Meraglia: il professore di matematica in pensione, anziano e acciaccato dai malanni, non sembra aver nulla a che fare con il santone che praticava riti sessuali per scacciare le negatività ed il malocchio. Una doppia personalità, una vita parallela della quale il primo a stupirsi è il figlio Andrea: «Tutto questo è un incubo - ha detto in preda all'angoscia -. Ho scoperto che mio padre è un mostro manipolatore, capace di fingere di essere un anziano che perde qualche colpo e poi di essere altre dieci persone contemporaneamente. Non so più chi sia mio padre, non so nemmeno se sono mai stato suo figlio».
Ogni gesto, ogni frase del professore Meraglia, dopo il suo arresto, assume una piega diversa. Le foto hard mostrate ridendo agli amici al bar, quelle ragazze che lo accompagnano a fare la spesa e sembravano essere ex alunne, la sua passione per i tarocchi. Una doppia vita dai risvolti inquietanti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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