Gli avvocati di Galliani vanno all'attacco "Un caso di omonimia sulla vicenda bonifici"

Gli avvocati di Galliani vanno all'attacco "Un caso di omonimia sulla vicenda bonifici"

Milano «Un caso di omonimia»: così i legali di Adriano Galliani, ex vicepresidente del Milan, liquidano le accuse contenute in un rapporto della Guardia di finanza, depositato nell'inchiesta sui diritti tv e pubblicato ieri dalla Stampa. Secondo l'informativa delle «fiamme gialle», la moglie di Galliani avrebbe ricevuto due bonifici da 25mila euro ciascuno da Andrea Silva, «all'epoca dei fatti uno dei dirigenti di riferimento di Mp & Silva», una società specializzata in diritti televisivi, interessata a acquisire dalla Lega Calcio le partite della serie A. Nessun reato, ma l'ombra di un conflitto di interessi.

Secondo il comunicato di Leandro Cantamessa e Niccolò Ghedini, difensori di Galliani, gli articoli «sono non solo diffamatori ma del tutto erronei». Il manager di Mp & Silvia si chiama infatti Riccardo e non Andrea.

Un Andrea Silva effettivamente esiste, ed è stato recentemente indicato dalla Lega come direttore commerciale per la gestione dei diritti: ma non avrebbe alcun ruolo manageriale nel colosso Mp, per il quale ha svolto solo in passato alcune consulenze. I versamenti a favore di Malika El Hazzazzi, consorte di Galliani, sono effettivamente avvenuti da parte di Andrea Silva.

Ma secondo il comunicato di Ghedini e Cantamessa si tratta di «una vicenda personale trasparente e ampiamente documentata» che non ha nulla a che vedere con il mondo del calcio. L'indagine della Procura milanese sui presunti reati commessi nella gestione dei diritti si è peraltro scontrata con le ripetute bocciature del tribunale.

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