
La "nuova" Forza Italia rinasce nel segno di Silvio Berlusconi e Bettino Craxi. Nella tranquilla cittadina campana di Telese Terme, il vicepresidente del Consiglio Antonio Tajani, leader degli azzurri, presenta il manifesto della Libertà che ridisegna il pantheon valoriale e di riferimento del partito. Distanze da Lega e Fdi sui diritti civili, fisco ed Europa: Tajani ci tiene a marcare le differenze dagli alleati. La tre giorni si chiude con la presentazione del manifesto della Libertà: otto pagine, in cui si ripete 38 volte la parola "libertà", definita "supremo principio regolatore delle relazioni umane, e come primo diritto inalienabile di ogni essere umano". Il manifesto è scritto da Andrea Orsini, parlamentare da sempre vicino a Silvio Berlusconi. Dalle tasse "male necessario" da ridurre al "minimo indispensabile", alla parità di diritti per ogni essere umano, dal mercato ben regolato al diritto alla vita, dalla tutela della famiglia alla "tutela giuridica di forme di affettività diverse dalla famiglia un diritto legittimo". Sono alcune delle circa sessanta dichiarazioni identitarie su molteplici temi, come giustizia, immigrazione, Europa, economia, contenute nel nuovo "Manifesto". "Il Manifesto che oggi diffondiamo serve a dare più forza alla nostra identità, far sapere chi siamo, come la pensiamo e ribadire che siamo differenti dagli altri. Anche dai nostri alleati", avverte subito Tajani. Nel nuovo pantheon Reagan, Craxi e Madre Teresa di Calcutta. "Oggi Craxi è nel posto giusto in cui merita di essere, nel pantheon di Forza Italia, che in questi lunghi anni ha saputo interpretarne la modernità di pensiero, valorizzarne la memoria, riprendere e attualizzarne le battaglie", scrive sui propri social Stefania Craxi.
"Vogliamo meno Stato, meno tasse, più crescita, vogliamo sostenere le imprese. Dobbiamo guardare anche a quel mondo. Dobbiamo difendere il ceto medio ma anche aiutare a crescere chi è sotto la soglia di povertà", rilancia nel suo intervento conclusivo il leader forzista. La festa di Forza Italia è l'occasione per rilanciare una battaglia storica degli azzurri, quella sulle unioni civili. "Non dobbiamo discriminare nessuno, ogni persona deve essere rispettata e tutelata, garantire diritti alle unioni civili non significa andare contro la famiglia. La famiglia è quella composta da padre, madre e figli, ma dobbiamo rispettare anche chi fa scelte diverse, altrimenti non saremmo una grande forza liberale. Siamo una forza cristiana, ma mai a perseguitare qualcuno per il colore pelle, la religione o gli orientamenti sessuali. Visto che siamo cristiani, ognuno è figlio di Dio, persona utile e indispensabile alla società" annuncia Tajani.
Spazio poi anche a una piccola contestazione pro Pal: una ventina di manifestanti del collettivo Valle Telesina è arrivato davanti all'ingresso del parco delle Terme, con bandiere palestinesi e un cartello con la foto
dello stesso Tajani e la scritta "siete complici". Nessuna tensione. Infine una nota per il partito campano guidato da Fulvio Martusciello. Tajani ne ha elogiato il modello come esempio di organizzazione e consenso politico.