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Gli azzurri insistono sulla mediazione. Oggi il vertice decisivo

La premier vedrà i suoi due vice. Forza Italia vuol trattare su cedolare secca, Superbonus per lavori iniziati e no allo sconto sul canone Rai

Gli azzurri insistono sulla mediazione. Oggi il vertice decisivo

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Fratelli d'Italia pretende dagli alleati «serietà». Forza Italia risponde con una richiesta di «mediazione» sui punti della Manovra ancora sotto esame. La vigilia dell'incontro, fissato per questa mattina, tra il presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i due vice Antonio Tajani e Matteo Salvini fa registrare le ultime fibrillazioni nel centrodestra.

Quello tra Fdi e Fi resta il fronte caldo nelle trattative. La Lega è alla finestra. Il capo del Carroccio non intende infilarsi nel classico gioco delle parti. Sul tavolo del trilaterale Meloni-Tajani-Salvini approderanno tre richieste da parte di Fi: lo stop all'aumento della cedolare secca dal 21 al 26%, una mini-proroga del superbonus per quei cantieri in fase di completamento e il no allo sconto del canone Rai. Alessandro Cattaneo, considerato uno dei falchi azzurri, confida al Giornale tutto il suo ottimismo: «Con una buona mediazione troviamo l'intesa e chiudiamo». Ieri proprio Cattaneo ha dovuto smentire il titolo di Repubblica («Meloni ci calpesta») attribuito alla sua intervista. Però, l'esponente azzurro non nega le tensioni con gli alleati: «Su alcuni temi sono state ignorate le nostre ragioni». L'idea che si fa largo negli ambienti di maggioranza, alla vigilia del chiarimento, è che alla fine Forza Italia riesca a portare a casa la vittoria sulla cedolare secca. Mentre su superbonus e canone Rai non ci saranno grossi cambiamenti. Anche perché l'eventuale retromarcia sulla riduzione del canone Rai significherebbe riaprire il fronte con la Lega. Un altro falco di Fi, Giorgio Mulè, avverte: «Nel nome di Silvio Berlusconi ci sono valori non negoziabili come l'aggressione fiscale sulla casa», dice in un'intervista a La Stampa. Dal fronte meloniano assicurano: «Non ci saranno nuove tasse sulla casa». Mentre per Maurizio Lupi «non ci sono divisioni in maggioranza».

Per capire l'aria (tranquilla) che tira a Palazzo Chigi basta leggere il post del deputato Francesco Filini, fedelissimo del sottosegretario all'Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari: «La legge di Bilancio già approvata all'unanimità in Cdm conferma il più grande taglio delle tasse ai lavoratori degli ultimi decenni, la riforma delle aliquote Irpef, il rinnovo dei contratti della PA, lo stanziamento record dei fondi alla Sanità, bonus per famiglie con figli e forti incentivi per le imprese volti ad incoraggiare ancora di più il mercato del lavoro. È la fotografia di una manovra politica, con una coalizione che sceglie di voltare pagina con gli sperperi del passato». E sarà proprio Fazzolari, braccio destro di Meloni, a mettere il sigillo «politico» sulla Finanziaria in un'intervista (la prima alle reti Mediaset) che concederà questa sera a Nicola Porro per il programma Quarta Repubblica. L'ansia da prestazione nelle file della maggioranza non è del tutto sfumata. Ed è inevitabile alla vigilia del primo vero banco di prova per la coalizione di centrodestra. Il capogruppo degli azzurri alla Camera Paolo Barelli prova a smorzare i toni: «Tensioni? Oggi sono concentratissimo su Lazio-Fiorentina», scherza con il Giornale. C'è fretta di chiudere il dossier Manovra: per domani al Senato è già convocata la commissione Bilancio per l'avvio dell'esame.

E nessuno dei partiti della coalizione vuole rinunciare ai propri cavalli di battaglia.

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