I segreti della magistratura

Balduini nuovo membro Csm. E la corrente rossa si ribella

Eletta la candidata di Mi. Sconfitta Area che adesso vuole impedirle l'ingresso alla sezione disciplinare

Balduini nuovo membro Csm. E la corrente rossa si ribella

Entra un'altra donna al Csm, ed è record: sette non erano mai state. Ma più importante è come e perché Maria Tiziana Balduini di Magistratura indipendente stravince le elezioni suppletive, stracciando con quasi 450 voti di differenza il favorito di Area, Luca Minniti. Soprattutto perché ora sembra che le correnti di sinistra vogliano rispondere sbarrandole il passo per la sezione disciplinare.

La presidente di sezione del tribunale di Roma è stata eletta in sostituzione del togato di Unicost Marco Mancinetti, dimessosi a settembre per un'azione disciplinare nata dalle chat di Luca Palamara. Ha lasciato vuoto il posto nella sezione che in questi mesi sta facendo il processo a diverse toghe coinvolte nello scandalo sui traffici per le nomine, ma alla Balduini sarebbe già arrivata voce che nella disciplinare Area vuole uno dei suoi.

È solo l'ultimo episodio. Quando lasciò Mancinetti, Mi sostenne che senza fare nuove elezioni, poteva subentrare il secondo più votato nelle precedenti, Pasquale Grasso, ma il cartello di sinistra disse no. Forse sperava di arrivare a sei consiglieri, cavalcando l'onda dello scandalo Palamara, ma la descrizione di «duri e puri», contrapposti ai «corrotti» e «lottizzatori» di Mi e Unità per la Costituzione (le due correnti più colpite, con le dimissioni di tre consiglieri a testa) evidentemente non ha convinto.

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Il Sistema
Mentre tracolla la una volta maggioritaria Unicost, di cui era leader Palamara, Mi sfonda per la prima volta quota 2.000 voti e la Balduini ottiene dai 5.710 colleghi che hanno votato domenica e lunedì nei distretti giudiziari d'Italia, ben 2.086 preferenze, mentre 1.637 vanno al giudice di Firenze Minniti, 1.011 al presidente di sezione del tribunale di Lecce Mario Cigna (Unicost) e 526 al giudice di Bologna Marco D'Orazi (Autonomia&Indipendenza). Area era il primo gruppo e viene ampiamente superata da Mi. È uno scossone forte. «La deriva giacobina e giustizialista non convince i magistrati seri - dicono a Mi-, che vogliono non colleghi politicizzati che strumentalizzano gli scandali, ma gente perbene, autorevole, che lavora seriamente per la categoria». Colpisce che, mentre a sinistra si fa una bandiera delle quote rosa, i moderati di Mi abbiano due donne presidente e segretario generale, tre al Csm su quattro e in Cassazione la prima scelta come procuratore aggiunto.

Certo, il Sistema Palamara sta producendo effetti diversi da quelli che a sinistra si cercavano, e non viene premiato chi ha più speculato sulle rivelazioni dell'ex presidente dell'Anm.

Proprio ieri il plenum del Csm ha detto no all'archiviazione della pratica in Prima Commissione di Valerio Fracassi, già capogruppo di Area al Csm. Le chiacchierate con Palamara sulle nomine potrebbero costargli un trasferimento.

Chiusi invece i casi dell'ex togato Nicola Clivio e del procuratore di Milano Francesco Greco, sempre di Area.

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