Ballottaggi, il centrodestra a valanga: espugnate Genova e le roccaforti rosse

Storica risultato a Genova e La Spezia. Il centrodestra si tiene Catanzaro e si prende anche Verona e L'Aquila. Il Pd conquista Padova ma ammette: "Abbiamo perso". Pizzarotti fa il bis a Parma

Ballottaggi, il centrodestra a valanga: espugnate Genova e le roccaforti rosse

La sfida era tutta tra centrodestra e centrosinistra. Ma l'onda d'urto della coalizione che tiene insieme Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d'Italia ha travolto il Pd. "L'onda del centrodestra è uniforme da nord a sud", esulta Renato Brunetta. "Andiamo a governare", fa eco Matteo Salvini. Ai ballottaggi il centrodestra non solo espugna Genova, roccaforte rossa da settant'anni, ma vince a Sesto San Giovanni, da sempre definita la Stalingrado d'Italia, a La Spezia e soprattutto all'Aquila. E ancora: strappa Verona all'ex leghista Flavio Tosi e conferma Sergio Abramo alla guida di Catanzaro. Unica punta di amarezza è Padova dove a Massimo Bitonci non riesce la riconferma.

La valanga del centrodestra

La sfida simbolo è sicuramente quella di Genova. Per la prima volta dal dopoguerra, il candidato del centrodestra unito Marco Bucci vince nella città della lanterna. "È un risultato storico", esulta il governatore Giovanni Toti parlando già di "metodo Liguria". "La Liguria è sempre stata una regione rossa - incalza - ma il vento è cambiato grazie alla nostra capacità di aggregazione". Genova non è la sola roccaforte rossa a capitolare. A La Spezia vince Pierluigi Peracchini, mentre Roberto Di Stefano strappa Sesto San Giovanni (Milano). Il centrosinistra perde anche L'Aquila dove viene eletto sindaco Pierluigi Biondi. Al centrodestra va anche Verona, dove finisce l'era di Flavio Tosi: la compagna Fabrizia Bisinella, sostenuta anche dal Pd, si ferma al 42%. Federico Sboarina è il nuovo sindaco con il 57% del centrodestra. Il centrodestra conquista poi Catanzaro con Sergio Abramo.

Sconfitti il Pd (e Renzi)

Il Pd, in affanno ovunque tranne che a Padova, Lecce e Taranto, incassa una sonora batosta. Al Nazareno ammettono la sconfitta ma viene ribadito (quasi a volersi convincere) che l'esito del voto non cambia la direzione di marcia del partito. I dem non sono riusciti nemmeno di espugnare Parma, dove Federico Pizzarotti si riconferma con percentuali bulgare (58,9%) nonostante l'addio ai Cinque Stelle. Renzi che in questi ballottaggi ha scelto una linea low profile, su Facebook con gli utenti si è soffermato a parlare di sport. "Pazzesco. Ma quelle ragazze sono straordinarie. Si rifaranno. Anche se è stato uno scandalo. Io non ho più ruolo istituzionale, posso dirlo chiaro: è stato uno scandalo", ha scritto parlando dei torti arbitrari di Italia-Lettonia di ieri, valida per gli Europei di basket femminile. E poi di Formula uno ("Peccato per la Ferrari anche se comunque Vettel mette in cascina altri due punti in più di Hamilton") e di Valentino Rossi: ("Ormai sono finiti anche gli aggettivi per definirlo: semplicemente giù il cappello per un pilota che a 38 anni continua a entusiasmare il mondo"). Tocca al capogruppo dem Ettore Rosato fare il punto dei ballottaggi: "Ci sono due dati da sottovalutare: il primo che spariscono i Cinque stelle, il secondo che ha vinto Berlusconi, un grande federatore, capace di aggregare".

Il grande assente: Grillo

Ai pentastellati non va certo meglio che ai democrat. Alla fine Beppe Grillo non è nemmeno andato a votare. Un segnale che indica come i Cinque Stelle abbiano preferito defilarsi da questi balottaggi. D'altra parte al primo turno erano stati fatti fuori da tutte le città più importanti. Restano in corsa ad Asti. Ma, al secondo turno, la perdono. Anche qui a vincere è il centrodestra con Maurizio Rasero (55,5%). Gli resta un'amara consolazione: la vittoria di Francesco De Pasquale a Carrara. Fresco di vittoria, Pizzarotti preferisce evitare commenti e si limita a una battuta: "C'è qualcuno che mi ha scritto citando Einstein: 5 minuti di notorietà si sono trasformati in 5 anni di governo". Il destinatario non citato è Grillo. Quindi sottolinea: "Noi non abbiamo bisogno di nessuna rivincita, qualcuno da qualche parte starà guardando i risultati e forse ci starà pensando, questo sì".

In casa Cinque Stelle, però, nessuno ammette la sconfitta. Tanto che Luigi Di Maio arriva a commentare: "Con otto ballottaggi vinti su dieci, siamo a 45 sindaci 5 Stelle: una crescita di oltre il 20%. Auguri a tutti".

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