Il bambino e la ricerca: "I miei risparmi al medico che ha salvato mamma"

Il piccolo Giovanni ha solo 5 anni e ha donato tutti i suoi averi (45 centesimi) allo Ieo

Il bambino e la ricerca: "I miei risparmi al medico che ha salvato mamma"

Che cosa si compra con 45 centesimi? Forse una mela, non troppo grande e se ti sei portato il sacchetto da casa. Due mandarini. Un pessimo caffè al distributore al terzo piano (e ti avanza anche qualcosa). Di certo non un pacchetto di figurine dei calciatori, che attualmente di centesimi ne costa settanta e poi magari trovi il terzino destro dello Spezia.

Ma con 45 centesimi puoi anche scardinare tutte le nostre certezze, candeggiare tutto il nostro cinismo, entrare nei nostri cuori per la porta piccola e sempre aperta che spetta ai bambini.

Giovanni lo ha fatto. Ha cinque anni e un pugno di monetine di rame, di quella a cui noi grandi non prestiamo importanza. Spesso quando la cassiera del discount vuole darcele per resto rifiutiamo sdegnati, e se uno di quei nichelini cade per terra non ci chiniamo a raccoglierlo perché non affaticare la schiena per noi vale di più.

Ma per Giovanni quei quarantacinque centesimi, quella ventina di monetine da uno, da due, da cinque erano tutto il suo patrimonio, raccolto come accade ai bambini: qualche resto, qualcuno trovato per terra, ché i bimbi sono piccoli e più vicini alle cose che noi nemmeno notiamo più, magari una piccola commissione fatta per il papà o per il nonno. Lui ha fatto all-in con la sua coscienza extrasmall ma senza nemmeno una piega e ha messo tutte quelle monete in una busta bianca che poi ha dato a Pietro Caldarella, dottore specializzato in senologia chirurgica dello Ieo di Milano. Quell'uomo dallo sguardo simpatico e con il camice bianco, che - gli avevano detto - ha operato la mamma per un tumore al seno salvandole la vita. Giovanni su quella busta bianca ha scritto con il pennarello blu il suo nome (DA GIOVANNI) come fanno i bambini, che a cinque anni a saper scrivere peraltro nemmeno sarebbero tenuti, con le lettere grandi e malcerte. Poi in un biglietto il nome del medico: CAROCA nella prima riga, poi DARELL nella seconda riga e infine una A orfana nella terza riga. Caro Caldarella, più o meno. Ma che importa.

Importa che quei soldini Giovanni li ha voluti donare alla ricerca contro il cancro, e serviranno al massimo per pagare quello stesso pessimo caffè alla macchinetta del terzo piano per far star sveglio uno dei tanti medici oscuri che lavorano per darci un po' di speranza in più, un sorriso stiracchiato. Ma questa donazione vale quanto se non di più di più - c'è da dirlo? - di tanti bonifici senza lo zero davanti alla virgola.

Il medico ha voluto condividere questa storia sul web, dopo aver lasciato passare qualche giorno

(l'episodio è del 27 marzo) per lasciare sgocciolare via tutta la commozione (e siamo sicuri che non c'è riuscito). «Tua mamma è guarita e starà sempre con te», ha scritto a Giovanni il medico, supereroe da nemmeno mezzo euro.

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