Banchetto in chiesa, la Curia la chiude

Cerimonia per l'ad di Club Med nell'edificio sacro di Cefalù: bufera social

Roberto Fabbri

Sacro e profano, non è mai stato un incontro facile, e meno che mai in Sicilia. Lo conferma questo episodio avvenuto pochi giorni fa a Cefalù nel Palermitano e che ha visto protagonisti il figlio di un ex presidente francese e la Curia locale.

Accade che Henri Giscard d'Estaing sia amministratore delegato della società Club Med, e che nella graziosa cittadina marinara siciliana sia in costruzione un nuovo lussuoso villaggio con il suo famoso marchio, dopo che quello preesistente e risalente agli anni Settanta era decaduto fino alla chiusura.

L'illustre rampollo è ospite d'onore del cantiere, e per lui viene organizzato un banchetto. Peccato che, forse per carenza di altri locali all'altezza dell'occasione, forse per un malinteso senso di reverenza verso il numero uno arrivato dalla Francia, l'evento venga allestito all'interno di una chiesetta consacrata.

Dedicato a Santa Lucia vergine e martire, l'edificio sacro viene dunque per l'occasione trasformato in sala banchetti, con tanto di catering di lusso. Scelta, nonostante le intenzioni, poco elegante, ma poteva finire lì. E invece no, perché in questo nostro ventunesimo secolo c'è sempre un social network che si mette di mezzo. È quanto puntualmente è accaduto anche a Cefalù, dove grazie a internet sono ben presto diventate di pubblico dominio le fotografie scattate al Club Mediterranee.

Subito è montata una polemica alimentata da cittadini che si sono sentiti offesi dal gesto dissacratorio nei confronti della santa. A questo punto la Curia diocesana non ha potuto esimersi dall'intervenire. E lo ha fatto in forma ufficiale, con una lettera rivolta «alle comunità parrocchiali e ai devoti di santa Lucia».

«A causa dell'uso improprio che ha visto la chiesa dedicata alla Santa vergine e Martire (in contrada Santa Lucia), adibiti ad usi profani non consoni alla santità del luogo, per quest'anno 2017, le celebrazioni in onore di santa Lucia si svolgeranno nelle singole parrocchie», spiega l'ufficio liturgico diocesano.

Il comunicato chiarisce che la chiesetta dedicata a santa Lucia si trova all'interno del Club Med ed è di proprietà privata, e pertanto la Curia diocesana di Cefalù non può esercitarvi alcun diritto. Tuttavia «può proibire l'esercizio del culto in seguito a fatti spiacevoli non adeguati al decoro della chiesa».

L'intervento della Chiesa locale non si è però limitato a recriminazioni e chiarimenti. Una delegazione di parroci ha incontrato i proprietari della chiesetta, che si sono detti indignati per l'accaduto e hanno negato di esserne responsabili.

E così, preso atto che per questo 2017 santa Lucia non ha potuto essere celebrata nella sua chiesa, viene reso noto che l'anno prossimo per volontà dei proprietari «il luogo sacro sarà ripristinato» con tanto di richiesta formale al vescovo di impegnarsi a non adibire la chiesa ad altri usi profani». Vade retro, Henri.

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