
In Masseria, chez Bruno Vespa, il leader del M5s vara lo "schema Conte" per le prossime elezioni regionali. L'avvocato di Volturara Appula (foto) punta tutto sul Sud, residua riserva di voti pentastellata, quindi manda un messaggio in bottiglia al Pd, soprattutto alla componente riformista e a Vincenzo De Luca. Via libera ad Antonio Decaro in Puglia in cambio della candidatura di Roberto Fico in Campania. E pazienza se, come maligna più di qualche liberal dem, "Decaro vincerebbe comunque, anche senza i 5s". Conte ci prova e vuole contare nel campo largo. Lo fa capire già la sua stessa presenza alla kermesse organizzata da Vespa con Comin & Partners, nella tenuta dove il giornalista produce il suo vino. Unico esponente dell'opposizione a timbrare il cartellino tra ministri e sottosegretari, Conte vuole dettare la linea anche sulle regionali, dopo aver costretto il Pd di Elly Schlein all'inseguimento su Ucraina, Medio Oriente e riarmo europeo. Puglia al Pd, Campania per il M5s. A Manduria, tra ulivi e vigneti, sotto un sole che infiamma, il pugliese Conte (nella foto) dà il suo endorsement a Decaro, candidato in pectore alle regionali per il post-Michele Emiliano. "È sicuramente una persona che ha tutte le carte in regola per assumersi la responsabilità di un rinnovamento - dice l'ex premier a proposito dell'ex sindaco di Bari - noi siamo disponibili a valutare insieme la prospettiva di un efficace ed effettivo rinnovamento. Se si crea una squadra che garantisce vera affidabilità noi ci siamo". E ancora, ricorda Conte, scortato dai parlamentari pugliesi Leonardo Donno e Mario Turco: "Noi eravamo in Giunta con Emiliano, ne siamo usciti dopo l'ennesimo scandalo che ha coinvolto elementi centrali di quella Giunta". Ma l'obiettivo è rientrarci: "Se c'è da condividere la responsabilità di governo noi ci siamo ma non ci potrà essere che un rinnovamento, non vogliamo un maquillage dove tutto resta come prima". Conte vuole salire sul treno Decaro, sussurrano sempre dalla minoranza dem, per "evitare l'irrilevanza nella sua regione". Da Bari a Napoli, l'altro dossier cruciale per il M5s è la Campania. Dove, forte di un patto non scritto con Schlein, Conte pretende il candidato presidente, per piazzare un altro governatore dopo Alessandra Todde in Sardegna, anche lei appoggiata dal Pd. Il nome è quello di Roberto Fico, che tra Napoli e dintorni da mesi non fa altro che schizzare da un evento all'altro. "La candidatura è l'ultimo passaggio rispetto al programma. Viene prima la definizione di un programma e poi si individua il candidato migliore", si schermisce Conte. Poi lancia l'avvertimento velenoso: "Che forze progressiste dicano no ai Cinque Stelle sarebbe un suicidio, non avrebbe nessun senso". Insomma, in Campania tocca a Fico. Questo è il messaggio per il Nazareno, che non dovrà farsi mettere in difficoltà dalle sirene riformiste e dalle minacce di De Luca, che senza un candidato gradito potrebbe correre da solo, sabotando il risultato del centrosinistra.
Intanto il presidente del M5s, in Masseria, schiva le domande sull'assenza di Schlein. Che, mercoledì scorso, non si è presentata nemmeno all'ambasciata Usa a Roma per il ricevimento in occasione dell'Independence Day. A differenza di Conte.