Quelli di Bataclan e il «somaro» Ecco i pellegrini di Francesco

A San Pietro anche fedeli francesi amici delle vittime degli attentati

Roma «Tre nostri amici sono morti negli attentati di Parigi: erano a cena, al ristorante, e ora non ci sono più. Noi siamo tristi, tutta la Francia lo è». In Piazza San Pietro, ad assistere all'apertura della Porta Santa e all'inaugurazione del Giubileo ci sono anche loro, i francesi Jean Francois e Godefroy con le loro mogli, toccati direttamente dalle stragi del 13 novembre e ora venuti ad ascoltare il «messaggio di misericordia del Papa» a Roma.Moderni pellegrini, armati di fede e forza d'animo, come Francesco, ex fornaio di 80 anni arrivato da solo, in autobus, da San Benedetto del Tronto: «Prima di morire volevo vedere il Papa dal vivo. Ci pensavo ogni giorno da quando lo hanno eletto: ha il mio stesso nome». E poi c'è Enzo, «il somaro del Signore», diacono di 50 anni arrivato in piazza San Pietro dopo aver camminato per cento chilometri lungo la via Francigena, percorsa anche da un gruppo di fedeli partito da Siena a piedi e poi giunti in piazza San Pietro percorrendo l'ultimo tratto fino a Roma in pullman. Nella Capitale i pellegrini sono stati accolti nella chiesa di Santa Caterina da Siena, in via Giulia, sede di una delle più antiche Confraternite di Roma.

L'iniziativa ha preso infatti spunto dal cammino fatto dalla Compagnia di Santa Caterina in Fontebranda in occasione del Giubileo del 1600, anno della grande indulgenza proclamata da Clemente VIII. A guidare il gruppo dei pellegrini anche alcuni assessori di Siena.

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