La battaglia delle impiegate della Camera diventa un caso

Il doppio genere voluto dalla Boldrini diventa un caso a Montecitorio. "Sospetto un attacco politico"

La battaglia delle impiegate della Camera diventa un caso

È diventata un caso la scelta della Camera dei deputati di introdurre il doppio genere per tutti i ruoli, da quelli legislativi (deputata, ministra) a quelli amministrativi. Un caso perché se la segretaria generale di Montecitorio, Lucia Pagano, ha diramato una circolare per fare cambiare i badge, con l'introduzione di definizioni come consigliera e segretaria, alle "segretarie" la cosa non è andata giù.

Il 10% delle dipendenti donne ha detto "no" all'imposizione dall'alto, chiedendo di trattare separatamente. E ora potrebbe arrivare uno stop al provvedimento.

"La contestazione riguarderebbe soprattutto la carica di segretario che, declinata in segretaria, risulterebbe riduttiva e svilente" dice Pia Locatelli, presidente del

Comitato diritti umani della Camera, a Repubblica. E parla però di un possibile "attacco politico alla presidente Boldrini, più volte messa sotto accusa per avere voluto inserire il linguaggio di genere negli atti parlamentari".

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