L'ora legale è quella cosa che è stata inventata per risparmiare energia elettrica e per far contenti gli umoristi, che negli anni hanno inventato molte battute (la più celebre quella del titolo del giornalie satirico "Cuore" nell'epoca di Tangentopoli: "Torna l'ora legale. Panico tra i socialisti"). L'ora legale è quella cosa che ci mette in confusione due volte l'anno ("ma devo mettere le lancette avanti o indietro?". Come se esistessero ancora le lancette). L'ora legale è la metafora della vita, ogni cosa è bifonte: quando arriva la amiamo perché fa buio più tardi ma la odiamo perché ci toglie un'ora di sonno e quando se ne va i sentimenti si danno il cambio. L'ora legale, però, presto non esisterà più. O meglio esisterà sempre e quindi diventerà l'ora normale, e sarà la sua doppelganger, l'ora solare, a morire per sempre. E quindi gli umoristi dovranno trovare materiale da qualche altra parte e potremo finalmente lasciare in pace quelle lancette, per chi proprio non sa farne a meno.
Di unificare l'ora tutto l'anno adottando quella solare e di fatto spostando il nostro fuso verso Est, si parla da anni. Qualche anno fa, era il 2018, la Commissione pensò di realizzare una consultazione pubblica alla quale parteciparono 4,6 milioni di cittadini europei per chiedere che cosa ne pensassero e l'84 per cento dei nostri compagni di continente risposero che sì, avrebbero gradito la legalizzazione dell'ora. E l'anno dopo, salomonicamente il Parlamento Europeo approvò una proposta di direttiva per lasciare ai singoli Stati la libertà di scegliere. Un paradosso: nel continente in cui anche il calibro dei cetrioli è stabilito per legge, ognuno avrebbe potuto farsi la sua ora.
Poi però non se n'è fatto più nulla. Ma ora il tema torna di attualità. Oggi alla sala stampa della Camera dei deputati sarà illustrata l'indagine conoscitiva promossa dalla Commissione attività produttive per avviare l'iter parlamentare per introdurre in Italia l'ora legale permanente attraverso una proposta di legge che potrebbe essere presentata dopo il 30 giugno 2026, data entro la quale dovranno essere approvati i lavori della commissione. Sempre oggi alla Camera la Società italiana di medicina ambientale (Sima) e Consumerismo no Profit consegneranno al deputato leghista Andrea Barabotti, che ha fatto della questione una battaglia politica personale, 352mila firme di cittadini che hanno sottoscritto la petizione online.
Spostare in avanti le lancette per sempre è un'operazione che comporterebbe pochi svantaggi a fronte di tanti vantaggi e quasi senza spesa e senza implicazione ideologiche. Si stima che mantenere l'orario estivo tutto potrebbe generare un risparmio annuo di circa 720 milioni di kWh con vantaggi in bolletta per 180 milioni di euro e vantaggi ambientali in termini di minori emissioni di CO2. Più ore di luce potrebbero far bene - dicono gli esperti - anche al commercio e alla ristorazione e all'intero settore turistico, che potrebbe allungare di un po' la stagione.
Molti sostengono che ci sarebbero effetti positivi anche sulla gestione della sicurezza pubblica. E poi migliorerebbero anche il nostro umore e la nostra saluta, non più sottoposta al mini-trauma dell'alterazione semestrale del ritmo circadiano.L'ora del destino bussa alla porta. Ma niente paura: è quella legale.