Dopo lo strappo sulla questione Paragone, ora Alessandro Di Battista cerca di ricucire con l'amico Luigi Di Maio. Nel corso di un'intervista rilasciata ad Alessandro Poggi per la trasmissione Rai "Povera patria", il volto storico del Movimento 5 Stelle ha elogiato l'operato svolto dall'ex vicepremier alla Farnesina: "Sta parlando, per me, come dovrebbe parlare un ministro degli Esteri. Qualcuno dice che è inesperto. Però per me sta parlando bene. Erano anni che aspettavo un ministro degli Esteri che parlasse di pace". A suo giudizio dunque è un segnale positivo il fatto che abbia chiesto a "Russia e Stati Uniti, e a tutti i protagonisti delle crisi internazionali, che si devono sedere e devono dialogare".
L'ex deputato grillino ha poi parlato dell'esecutivo giallorosso, verso cui è sempre stato critico: "Ho delle enormi perplessità sul Partito democratico. Ce l'ho sempre avute, e non è un segreto che io, questo governo col Pd, non lo volessi fare". Ma se l'esecutivo dovesse lavorare per perseguire il bene degli italiani "non soltanto dirò che mi sono sbagliato, ma proprio festeggerò". Una delle tematiche su cui è apparso più battagliero è quella delle concessioni autostradali: "Sarebbe un grande risultato se riuscissimo veramente a riprendere le Autostrade, a farle gestire dallo Stato e distribuire quegli utili in manutenzione, e anche nell'abbassamento dei pedaggi".
"Paragone è una risorsa"
L'attivista pentastellato recentemente è uscito allo scoperto per difendere Gianluigi Paragone: il senatore è stato espulso per aver votato contro la legge di bilancio e per essersi astenuto nel voto sulle dichiarazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte. "Politicamente per me è una risorsa. È una persona che stimo ed è un mio amico, ma non ho mica messo bocca sull'espulsione. Ci sono delle regole, e Gianluigi ha tutto il diritto di fare ricorso. Tutto qua", ha aggiunto ora.
Di Battista ha detto la sua anche sullo stato di salute del Movimento 5 Stelle, quotidianamente dilaniato da accuse, uscite e frecciatine: "È un momento di difficoltà, ma tante cose sono state fatte". Tra queste lo Spazzacorrotti: "Se questa legge ci fosse stata vent'anni fa, Berlusconi ce lo saremmo tolti dalle scatole prima".
E anche il reddito di cittadinanza: "Gli Stati devono garantire uno strumento a vantaggio del cittadino maggiormente in difficoltà, per permettere almeno una vita dignitosa. Io ho conosciuto tante persone che non avevano nulla, e che ora hanno 500 euro al mese".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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