Dalì "on the beach": lady, angeli e orologi A Forte dei Marmi la spiaggia è surrealista

Tre sculture dell'artista catalano in uno degli stabilimenti storici della Versilia

Dalì "on the beach": lady, angeli e orologi A Forte dei Marmi la spiaggia è surrealista

da Forte dei Marmi (Lucca)

Dalì on the Beach. Perché la fama di un artista non si misura solo nei grandi musei, ma anche quando entra a contatto con la vita, seppur dorata come quella delle spiagge della Versilia, un luogo magico dove il tempo pare essersi fermato, quasi fosse uno dei molli orologi del maestro catalano. Da qui la suggestione, che fa leva sulla bellezza. Ieri ha inaugurato il «Bagno Alcione», uno degli stabilimenti storici di Forte dei Marmi. Con tanti ospiti, del mondo dell'arte, della società e molti clienti fissi; il più importante assente ma evocato dalla sua stessa poesia. Salvador Dalì con tre grandi sculture, Danza del tempo II, Angelo del trionfo e Lady Godiva, create alla fine degli anni '70. Nasce così al Forte la nuova Spiaggia surrealista.

Non una scelta qualsiasi. Di arte tra lungomare e battigia se ne è vista parecchia, perché qui si ritrova il turismo d'élite. Dalì, però, è un'altra cosa. È morto 28 anni fa, eppure la sua popolarità non diminuisce. Una sua mostra è garanzia di successo: non sono solo dipinti e sculture ad attrarre l'attenzione, c'è la storia di un personaggio che ha fatto della bizzarria e dell'estro la propria cifra. Gli abiti («Io mi vesto sempre da Salvador Dalì, non mi umilio portando gli abiti dei comuni mortali»), i baffi, gli occhi sbarrati, l'inglese inventato.

E il mare, certo un destino che unisce la Costa Brava alla Versilia: non ci si va solo per fare il bagno ma per respirare arte e cultura. La leggenda vuole che Dalì avesse scoperto la pittura al mare, durante una gita a Cadaqués, da ragazzo. A metà degli anni '20 (era nato nel 1908), si arrostisce al sole con l'amico Federico Garçia Lorca. Quando poi, nel 1930, decide finalmente di vivere con Gala, affitta un capanno di pescatori sulla spiaggia di Port Lligat, le fondamenta della futura villa dove con la moglie abiterà a lungo. Più avanti gli incontri al caffé con Marcel Duchamp.

La Versilia, non da meno: Thomas Mann e Henry Moore, Giuseppe Ungaretti e Carmelo Bene, Carlo Carrà, divenuto «pittore di marine» dopo l'avanguardia futurista, Luchino Visconti ed Eugenio Montale...

Torniamo però alla «Spiaggia surrealista» daliniana di ieri sera. L'idea è di Alessia Berlusconi e di Liviano Sinopoli, sollecitati da Daniele Pescali, titolare di Imago Art Gallery con sede a Londra e Lugano, «nipote» d'arte anche lui cresciuto in Versilia: e cioè offrire un valore aggiunto, in termini estetici e culturali, agli ospiti del «Bagno Alcione». Scelta diversa sia rispetto agli stabilimenti classici, a gestione familiare, che hanno fatto la storia di uno dei lungomare più belli d'Italia, sia rispetto ai locali chic mondani, indubitabile segno dei tempi. Alessia Berlusconi, invece, punta sulla cultura e sull'arte, coraggio e lungimiranza. Quella di Dalì e la Versilia è, comunque, una relazione non occasionale.

Lo scorso inverno altre sculture occuparono la piazza del Duomo a Pietrasanta; in seguito una mostra, molto visitata, a La Versiliana. Sempre organizzata da Imago Gallery. E ora tre creazioni che resteranno all'«Alcione» tutta l'estate con la promessa, il prossimo anno, di continuare con l'arte «on the Beach».

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