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La beffa per le imprese sul bonus sanificazioni

"I soldi sono finiti, lo ha ammesso anche oggi il Governo, e quindi il credito di imposta si riduce dal 60% al 9% o poco più", denuncia il senatore Antonio De Poli

La beffa per le imprese sul bonus sanificazioni

Bonus sanificazione esaurito, non ci sono più le risorse previste per coprire le spese, anche il Governo è costretto ad ammettere il clamoroso flop. Una notizia, questa, che non può non gettare nello sconforto le imprese che avevano fatto affidamento sul fondo creato appositamente per affrontare l'emergenza Coronavirus.

La denuncia arriva direttamente dal senatore Antonio De Poli (FI – Udc). "È una beffa. Alle imprese restano le briciole del bonus per la sanificazione e acquisto dei dispositivi di protezione individuale", spiega il parlamentare azzurro, come riportato da Ansa. "I soldi sono finiti, lo ha ammesso anche oggi il Governo, e quindi il credito di imposta si riduce dal 60% al 9% o poco più", aggiunge ancora, lanciando l'allarme e domandando un rapido intervento da parte dell'esecutivo. "Al Governo chiediamo urgentemente di rifinanziare questa misura, introducendo una norma ad hoc nel decreto Agosto in esame in Senato".

Il pericolo è reale ed incombente, tanto che la stessa Confcommercio rilancia l'appello già effettuato pochi giorni fa. "È indispensabile ed urgente che il Governo provveda ad un rifinanziamento del credito d'imposta introdotto dal Decreto Rilancio per fronteggiare l'emergenza da Covid-19 e riconosciuto alle imprese per affrontare le spese di sanificazione e di acquisto dei dispositivi di protezione". La nota diffusa da Confcommercio, e riportata da Ansa, prosegue definendo "irrisoria la percentuale di fruizione del credito d'imposta stabilita dall'Agenzia delle Entrate nella misura del 15%. Il fondo per le spese di sanificazione, come previsto dalla norma, avrebbe dovuto coprire il 60% delle spese sostenute, e su ciò avevano fatto affidamento le nostre imprese".

Impossibile, pertanto, sperare che non vi siano delle pesanti ripercussioni di carattere economico."Nella stessa legge, però si fissava il limite massimo di spesa in 200 milioni di euro, a fronte di importi richiesti dalle aziende per oltre 1,2 miliardi", un netto divario che bisogna colmare con urgenza. "È necessario, quindi, rifinanziare in maniera consistente la misura affinché le imprese possano recuperare in modo adeguato le ingenti spese che hanno dovuto sostenere per la sanificazione degli ambienti e per l'acquisto di dispositivi di protezione individuale e di garanzia per la salute dei lavoratori e degli utenti", conclude il comunicato.

Anche il ministro dello Sviluppo economico è intervenuto sul tema, ammettendo una sottostima della portata di tale manovra. "La quantificazione è stata fatta sottostimando l' accesso a quella misura, ed essendo una misura con un plafond limitato, più richieste vengono fatte, minore è l'impatto per ciascuna impresa".

Spiega in conferenza stampa Stefano Patuanelli (CinqueStelle).

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