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"Benefici per tutti, non solo alle regioni più ricche"

La presidente dei senatori di Fi: "Determinante il nostro ruolo di sintesi per eliminare le storture"

"Benefici per tutti, non solo alle regioni più ricche"

Presidente Ronzulli, è il giorno dell'autonomia in Consiglio dei ministri. Che giudizio dà di questo provvedimento?

«È un'ottima base di partenza, che è stato possibile realizzare grazie al ruolo svolto da Forza Italia. Con il testo approvato dal Consiglio dei ministri, questo governo sceglie l'assunzione di responsabilità, la modernità e l'efficienza, senza che venga squilibrato il rapporto fra le regioni del Nord e quelle del Sud con cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ci saranno benefici per tutti, non solo per le regioni più ricche».

Forza Italia, attraverso l'interlocuzione con i suoi governatori del Sud, ha proposto alcune modifiche per i Livelli Essenziali delle prestazioni e per favorire un maggiore coinvolgimento del Parlamento. Ritiene che il nuovo testo dia ora le giuste garanzie alle regioni del Centro-Sud?

«Dobbiamo lavorare affinché queste garanzie siano assicurate nel modo più efficace possibile. Per quanto riguarda i Lep, è importante che quanto prima siano definiti, perché rappresentano la base da cui partire per arrivare all'autonomia. Il fatto che verranno tenute in conto le prerogative del Parlamento, chiamato a un ruolo attivo per migliorare ulteriormente il provvedimento, è davvero positivo. Ma senza l'intelligente e responsabile lavoro di sintesi svolto da Forza Italia oggi non sarebbe stato possibile il via libera del Cdm a questo provvedimento. E ciò, grazie anche ad ulteriori nostri interventi che hanno eliminato alcune storture».

A cosa si riferisce?

«Abbiamo cancellato ogni riferimento alla spesa storica. Per ottenere un maggiore equilibrio abbiamo fatto in modo che venisse prevista la garanzia della definizione dei diritti sociali e civici - i Lep, per l'appunto introducendo l'imprescindibile funzionamento della perequazione».

Pensa che la riforma possa far scattare un effetto domino e limitare gli effetti perversi della burocrazia?

«Ne sono convinta. La sburocratizzazione del Paese è una delle battaglie storiche del presidente Berlusconi. E quest'obiettivo vale ancor di più nelle regioni meridionali, che vanno messe nelle condizioni di procedere con maggiore velocità e rispondere prontamente alle istanze provenienti dai cittadini. Faccio un esempio: ogni anno, circa 200mila italiani raggiungono la Lombardia e altre regioni, per sottoporsi a interventi chirurgici. Ogni persona ha diritto di curarsi vicino a casa, con l'amore e le attenzioni dei suoi cari, non a centinaia di chilometri di distanza. È ora di porre fine a questi viaggi della speranza', garantendo a tutte le Regioni più risorse e maggiori strumenti per gestire i servizi essenziali, a partire proprio dalla sanità».

Cosa risponde a chi da sinistra vi accusa di voler spaccare in due il Paese?

«Consiglio intanto di leggere il testo, prima di dire no a tutto senza neanche sedersi al tavolo per vedere le carte. Dopo aver letto, chi auspicava un Paese diviso in due resterà deluso. Noi non spacchiamo l'Italia, la rendiamo più moderna ed efficiente, anche abolendo leggi che hanno danneggiato le amministrazioni locali. Soprattutto realizziamo ciò che la Costituzione prevede. Chi è contro l'autonomia è contro la nostra Carta fondamentale».

Sta parlando della Del Rio?

«Va assolutamente superata e dobbiamo batterci per il ritorno all'elezione diretta dei presidenti di Provincia. Forza Italia ha presentato in questo senso una proposta di legge sia al Senato, sia alla Camera. La Del Rio ha mantenuto in vita le Province senza garantire le risorse necessarie al loro funzionamento. Questo ha tolto un punto di riferimento istituzionale ai comuni lontani dal capoluogo. Con la mia proposta, si torna alla democrazia diretta, evitando così gli accordi di palazzo. E a coloro che parlano di una riforma che produrrebbe pesanti costi per lo Stato, rispondo con la nota che oggi la Corte dei Conti ha consegnato in commissione Affari costituzionali del Senato, in base alla quale il nostro disegno di legge non produrrà costi significativi».

La maggioranza è sotto attacco per il caso Cospito e per lo scontro parlamentare tra Fdi e le opposizioni. Che idea si è fatta della vicenda?

«La sinistra strumentalizza questo caso per non dire come la pensa sul 41bis. Per quanto ci riguarda, il carcere duro non si tocca, lo Stato non arretra di un passo di fronte ai ricatti, alle minacce e alla violenza anche di queste ore. È bene chiarire che le condizioni di Cospito sono legate esclusivamente alla sua decisione di digiunare. Va bene portarlo dove possa essergli garantita maggiore assistenza, ma sempre al 41bis deve restare, perché parliamo di un pericoloso terrorista in grado ancora di fare danni. E poi, provate a immaginare cosa succederebbe se tutti i detenuti facessero lo stesso per non pagare il loro debito con la giustizia».

Ritiene che il Pd abbia avuto un atteggiamento ambiguo sul mantenimento del 41 Bis per Cospito?

«Ritengo che sul 41bis la sinistra sia ipocrita. L'ex Pm Colombo sostiene che si tratta di una norma incostituzionale e da abolire. E tutti zitti. L'ex ministro della Giustizia, Orlando, sostiene che forse per Cospito andava studiata una misura intermedia. Altri esponenti di sinistra fanno lo stesso. Diciamo che ci sono troppe linee politiche e poca limpidezza».

Cosa pensa del compromesso raggiunto a Bruxelles sulle case green, tema su cui Forza Italia ha fatto scattare l'allarme?

«Già la precedente direttiva avrebbe provocato un danno per i cittadini, obbligandoli a costosissime ristrutturazioni per migliorare la prestazione energetica delle loro abitazioni. Oggi, i gruppi del Parlamento europeo alzano ulteriormente l'asticella delle classi energetiche necessarie per adeguarsi alla normativa. Errare è umano, perseverare e aggravare è diabolico.

Noi continueremo a batterci per difendere la casa e le tasche degli italiani».

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