Roma - Un annuncio: la settimana prossima il tavolo sul programma tra Forza Italia, Lega, FdI e altre forze del centrodestra. Un impegno: «Fi è al 17%. Voglio arrivare al 30%, il centrodestra supererà il 40% e otterrà la maggioranza in parlamento». Un affondo al M5S, alleato con le toghe rosse: «C'è un patto tra Grillo e Davigo per portare 8 magistrati di sinistra nel governo e uno metterlo alla Giustizia». Silvio Berlusconi spazia a 360 gradi, nell'intervista a «Mattino 5», e sulle donne scatena una polemica con il governo.
Il leader azzurro attacca, su Canale 5: «Il femminicidio è una piaga. Mentre per noi la difesa dei diritti delle donne è sempre stata una priorità, quando la sinistra è andata al governo non ha fatto nemmeno il ministro delle Pari opportunità. Dopo un po' di tempo e le nostre proteste hanno dato la delega alla Boschi, che non ha fatto assolutamente nulla. Noi la difesa dei diritti delle donne ce l'abbiamo come priorità».
La sottosegretaria interessata reagisce con forza, su Fb: «La realtà non può essere stravolta da nessuno, nemmeno da Berlusconi. Siamo quelli che hanno rimesso la norma contro le dimissioni in bianco mentre il governo di destra l'aveva cancellata. Siamo quelli che hanno lavorato sulla conciliazione vita lavoro per la maternità con i decreti Madia e il Jobs Act. Siamo quelli del primo governo con parità di genere della storia repubblicana». E la Boschi snocciola i dati su centri antiviolenza passati da 188 nel 2013 a 296 nel 2017; case rifugio da 163 a 258; 30 milioni di fondi nel 2015/2016 contro la violenza sulle donne e 22 milioni previsti nel 2017; 30 milioni all'anno nella legge di bilancio, dal 2018 per il piano anti-violenza .
In difesa del Cavaliere insorgono le donne di spicco di Fi. Per l'ex ministro Mara Carfagna, si «spacciano piccoli interventi del Parlamento come grosse iniziative legislative». Licia Ronzulli parla di «opportunismo elettorale» e «sfoggio di cinismo». Per Nunzia De Girolamo l'attacco a Berlusconi «denota difficoltà del Pd».
Nel colloquio di un'ora con Federica Panicucci, Berlusconi appare sicuro di sè. «Per governare il Paese serve grande e profonda esperienza nel mondo del lavoro e dell'impresa. Ritengo di essere l'unico oggi in Italia ad avere questa capacità». I sondaggi sono favorevoli, la maggioranza assoluta sembra a portata di mano e i deputati potrebbero aumentare da 90 a 300, praterie così ampie da evitare liti. Il Cav ripete che, rispetto al '94, gli avversari non sono più i comunisti ma i 5Stelle, «un pericolo e disastro per l'Italia», i «veri professionisti della politica», «invidiosi dei ricchi e di chi produce». Il timore è che i grillini possano trovare sponde a sinistra-sinistra o nel Pd del dopo-Renzi. Il leader di Fi parla di Flat tax e di pensioni, tranquillizza su Salvini: «Sulla sostanza siamo d'accordo su tutto». Il leader della Lega conferma un «confronto positivo» e per il tavolo delega Giorgetti, mentre Rampelli e La Russa rappresenteranno Fdi. Ma poi Berlusconi, Salvini e Giorgia Meloni dovrebbero finalmente incontrarsi per un pranzo di Natale.
Intanto si lavora sulle candidature regionali, a cominciare dal Lazio. Martedì ci sarà il tavolo della coalizione e ieri a Roma ne discutevano, al ristorante «Settimio all'arancio», Altero Matteoli e il governatore ligure Giovanni Toti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.