Si infittiscono gli appuntamenti elettorali in vista del voto di domenica prossima. Silvio Berlusconi sarà domani a Bologna e poi venerdì volerà in Calabria per la chiusura della campagna elettorale di Jole Santelli. I vertici di Forza Italia non nascondono un discreto ottimismo. La campagna elettorale ha dato, dicono, ottimi risultati e soprattutto la risposta degli elettori incontrati sia in Emilia Romagna che in Calabria dimostra che la ricetta del centrodestra è vista come l'unica alternativa possibile alla politica di un governo nazionale che non ha il coraggio di affrontare scelte strategiche per il futuro del nostro Paese.
È lo stesso Berlusconi a ricordare le differenze da quanto si potrebbe fare e da quanto poco si fa. E parte proprio dal reddito di cittadinanza di cui ieri l'Inps ha rivelato i dati riferiti alla sua diffusione. «Ci sono in Italia - ricorda il leader azzurro, riportando pure i numeri diffusi dal World economic Forum di Davos - due milioni di ragazzi che non lavorano e non studiano. E il nostro governo invece di credere nel loro futuro e offrire loro prospettive adeguate, popone come unica soluzione il reddito di cittadinanza. Una paghetta davvero offensiva. Una misura assistenziale temporanea che di certo non aiuta nessuno a trovare il suo posto nella società». E questo turno elettorale in due regioni strategiche e importanti come Calabria ed Emilia Romagna rappresenta, spiega Berlusconi, l'occasione migliore per dimostrare quale sia il piano più adatto per rilanciare lo sviluppo economico. «Il centrodestra - spiega Berlusconi - ha messo in campo una squadra forte, di sicuro successo. In Calabria e in Emilia Romagna schieriamo due parlamentari donna che saranno capaci di imprimere una svolta in regioni con caratteristiche diverse, ma divenute entrambe simboli dell'incapacità della sinistra di ascoltare i bisogni dei cittadini».
Una delle armi più efficaci di questa campagna elettorale, spiega il leader azzurro, è la compattezza della coalizione. «Per vincere e governare - dice - è necessario un centrodestra unito, nel quale la destra sovranista e il centro liberale e garantista, che noi da sempre rappresentiamo, abbiano entrambi un ruolo importante». «E con il successo di domenica - aggiunge - l'avviso di sfratto a questo governo inconcludente, non voluto dagli elettori ma frutto della fusione a freddo di due diverse sinistre, è assicurato». Il governo, ribadisce Berlusconi, come dimostra la crisi libica, «non è in grado di difendere i nostri interessi economici non solo in patria» ma nemmeno all'estero». Il fallimento del Conte bis è sotto gli occhi di tutti e la bocciatura di Forza Italia è senza riserve. «Esattamente un anno fa - ricorda Berlusconi - l'attuale presidente del consiglio aveva stimato e assicurato una crescita della nostra economia dell'1,5%. Invece il 2019 si è chiuso con un risultato molto più basso, inferiore allo 0,2 per cento.
Questo governo delle 4 sinistre, il più a sinistra della storia della Repubblica, delle manette e delle tasse, questo governo non eletto, con i suoi errori e le sue tasse ha prodotto meno consumi, meno posti di lavoro, meno benessere, maggiori difficoltà per i nostri ragazzi e per le famiglie italiane».«Hanno cambiato nome, non si chiamano più Pci, si chiamano Pd e Cinquestelle - conclude -, ma la sinistra che ancora si ispira all'ideologia comunista non ha mai imparato a governare».
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