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Berlusconi a Bologna: "Sono ottimista, si vince Il governo dovrà cadere"

Il Cavaliere: «Bonaccini fa parte della Ditta L'addio di Di Maio? Cambia poco. Ha fallito»

Berlusconi a Bologna: "Sono ottimista, si vince Il governo dovrà cadere"

C'è Silvio Berlusconi, a Bologna, e accanto a lui c'è Lucia Borgonzoni. «Una persona intelligente, colta, preparata, che ha mostrato di conoscere bene i problemi della sua regione», dice il leader di Forza Italia. Che entra personalmente nella campagna elettorale per le regionali in Emilia Romagna di domenica e, come promesso, sostiene la candidata-governatore della Lega e di tutto il centrodestra, non solo i suoi azzurri.

Per il 26 gennaio il Cavaliere è ottimista. «Ho parlato con molte persone e c'è in giro una voglia di cambiamento molto forte, anche in cittadini che avevano votato a sinistra». È convinto che la vittoria del centrodestra è vicina e può squassare il governo giallorosso. Ricorda il 2000, quando Massimo D'Alema si dimise proprio dopo una sconfitta alle regionali. «Se vinciamo - dice - qualcosa cambierà, non perché saremo noi a chiederlo ma perché sarebbe naturale per chi è al governo capire di non poter continuare a rappresentare una maggioranza degli italiani che sta dall'altra parte».

A Palazzo Vassè si chiama «A new Lifestyle» l'iniziativa di Fi e qual è il nuovo stile di vita che vuole promuovere nella regione tradizionalmente rossa lo spiega il leader di Fi. «Serve uno Stato amico dei cittadini, loro sono per uno Stato che li considera sudditi». Per lui, «70 anni di governo della sinistra sono troppi, è un monopolio che finisce per diventare un club a sé stante che marginalizza chi non è dello stretto giro, che conferisce le funzioni non a chi è più bravo ma a chi è più vicino, agli amici degli amici, ai parenti, ai familiari e in più, le ultime cose della regione sono abbastanza preoccupanti sotto diversi aspetti». Poi arriva la stoccata al governatore uscente e candidato del centrosinistra, Stefano Bonaccini: «Non è un indipendente. Fa parte della solita ditta Pci, Pds, Ds e Pd, che ha sempre lo stesso concetto di potere contro cui noi ci siamo opposti». L'ex premier dice di aver «apprezzato Bonaccini per lo slancio con cui si è buttato in questa campagna elettorale, di meno per il tentativo di non essere parte del Pd».

Prima dell'evento organizzato dalla capogruppo al Senato, Anna Maria Bernini, Berlusconi incontra nell'hotel, forse non proprio casualmente, l'allenatore del Bologna Sinisa Mihajlovic, che ieri in un'intervista a Il Resto del Carlino, ha lanciato il suo endorsement alla Borgonzoni. Un abbraccio «con slancio», dice il Cav, quattro parole né di calcio né di politica, ma sulla salute dello sportivo.

I giornalisti incalzano sui fatti del giorno. Delle dimissioni di Di Maio come capo politico del M5s Berlusconi dice che probabilmente non ha voluto «assumersi la responsabilità di questa ulteriore sconfitta alle prossime regionali, ma cambia poco perché i 5S hanno fallito per la loro incapacità di governo». Della citofonata di Salvini ad un presunto spacciatore nel quartiere bolognese del Pilastro, spiega che «la natura e lo stile» del leader leghista sono «un po' teatrali e provocatori», ma di grave c'è «che interi quartieri delle nostre città siano pervasi dallo spaccio della droga». Sul voto sul caso Gregoretti, ribadisce: «Non possiamo sottoporre a un condizionamento giudiziario le scelte della sovranità popolare, cioè della politica». Per questo Fi ha votato contro il processo a Salvini, «difendendo il fatto che un ministro che tutela interessi nazionali, nel rispetto della legge, non possa essere giudicato in un tribunale, ma nell'aula del Parlamento».

Il 26 gennaio le regioni al voto sono due. Oggi Berlusconi sarà in Calabria per la campagna elettorale a sostegno dell'aspirante governatore azzurra Jole Santelli e degli altri candidati e il giorno dopo è prevista la chiusura per l'Emilia Romagna a Ravenna, insieme a Salvini e Giorgia Meloni per l'immagine aggiornata della coalizione unita.

«Il centrodestra - dice il Cav - candida due donne dotate di un grande amore per la loro terra e al loro fianco due squadre molto forti».

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