
La telefonata con Matteo Salvini per tessere la tela delle alleanze ancora una volta smentita dal segretario della Lega che gioca a nascondino, ma rivelata dal consigliere politico di Silvio Berlusconi Giovanni Toti al Forum di Confcommercio a Cernobbio e quella alla manifestazione organizzata a Milano dalla coordinatrice regionale Mariastella Gelmini. «Noi - ha detto Silvio Berlusconi al lavoro sui dossier elettorali - vogliamo far ripartire Milano e da Milano far ripartire l'Italia». A soli sei giorni dal gran rifiuto del sindaco Giuliano Pisapia, il Cavaliere annuncia di voler essere della partita. «Sarò con voi per vincere a Milano», ha detto ieri a una platea gremita come da un po' non si vedeva nelle manifestazioni del partito. Perché, ha ricordato il conduttore Pietro Tatarella, anche se manca un anno al voto a Milano la febbre elettorale è già alta. «Il nostro programma? Tornare a rendere il cittadino sicuro dei suoi beni - dice Berlusconi - dei suoi diritti e della sua libertà». Perché «la sinistra cambia le facce, ma mai la sostanza e anche Renzi sta dimostrando che pensa soltanto a occupare il potere a qualunque costo. Milano e l'Italia non se lo meritano».
E infatti proprio Milano diventa paradigma del fallimento di quell'ondata di sindaci di estrema sinistra che, camuffati d'arancione, hanno illuso gli italiani. «Salvo poi dimostrare tutto il loro fallimento - ha attaccato Gelmini - Luigi De Magistris a Napoli, Marco Doria a Genova o Massimo Zedda a Cagliari». E proprio per questo «anche a Milano il Pd non può pensare di cavarsela sbarazzandosi di Pisapia, perché tutta la sinistra è responsabile del disastro». Ancora più dura la deputata Daniela Santanché che a Pisapia rimprovera di aver «trasformato i campi rom in califfati». Come dimostrano i filmati sul degrado montati da Fabrizio De Pasquale con i consiglieri comunali o il «trailer di questo film dell'orrore durato i quattro anni della giunta di sinistra» girato dalla giovanissima Silvia Sardone e di cui fanno parte anche le terribili immagini dei bambini abbandonati dai profughi alla stazione Centrale.
«Forza Italia? Non c'è bisogno di rifondarla, è già ben fondata e proprio a Milano - assicura Toti - È piuttosto Pisapia il capitano della Concordia che lascia la città in un momento difficile». Ricordando a Lega, Ncd e Fdi che «proprio ora sarebbe assurdo dividersi». Appello raccolto da Salvini che in serata rimarca: «Non c'è alcun ostacolo a un accordo con Forza Italia». Per la Santanché in famiglia «ci sono sempre dei parenti che ti stanno sulle balle, ma l'importante è sempre fare il pranzo di Natale tutti insieme».
Anche perché la ciliegia Cerasa sul Foglio di ieri parla di giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo che sarebbero ben intenzionati nei confronti del ricorso presentato dai legali di Berlusconi sulle sanzioni della legge Severino che (con applicazione retroattiva) prevede l'incandidabilità per i politici condannati. C'è un giudice a Strasburgo , il titolo. E la speranza del Cav.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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