Berlusconi contesta i tifosi del governo: assurdo dargli fiducia

Il leader di Fi in Basilicata scuote gli elettori: «Aprite gli occhi sul M5s». E Grillo lo insulta

L'insegna sulla costruzione grigia, bassa e deserta, suona beffarda: «Basilicata Airport Enrico Mattei-Pisticci». Intorno, sembra tutto in abbandono, anche se sulla breve pista, tra sassi ed erbacce, riposa un piccolo aereo da turismo da 12 posti. Silvio Berlusconi, che arriva da Milano per la sua seconda visita elettorale, non ha potuto certo atterrare qui ma in Puglia e arriva in auto, per un sopralluogo. Questa, spiega il leader di Forza Italia, è solo una delle occasioni perdute della Basilicata, «governata da 25 anni da un centrosinistra che ha pensato solo ai suoi affari, a piazzare i parenti e la famiglia».

Fa un breve giro in auto sul chilometro e 400 metri di pista e quando torna è scuro in volto. «Mi ha spiegato il gestore - dice, rivolgendosi ad Alfredo Cestari- che questo impianto vale 2 milioni di euro ed è molto limitato, ma con altri 2 o 3 potrebbe portare nella regione turisti, tanti in più, ma anche trasportare merci verso i mercati africani, così vicini. Sarebbe un modo importante per lanciare il brand Basilicata-Magna Grecia, con Matera «capitale della Cultura 2019» e valorizzare questa regione, bellissima e ricca di tutto, che invece è diventata una delle più povere del Paese, con un giovane su 2 che non trova lavoro.

Infervorato, Berlusconi racconta che il regista americano Francis Ford Coppola, originario della piccola Bernalda qui vicino, dove ha aperto un raffinato resort che ospita amici internazionali, ha offerto anni fa di occuparsi lui dell'aeroporto, chiedendo solo di dargli il suo nome. «Gli hanno detto di no, ma ho assicurato al gestore che, se vuole un socio al 50%, io sono qua. Così, si cambia».

Ci crede, il Cavaliere. Crede nella vittoria il 24 marzo del centrodestra, per conquistare una delle regioni più rosse d'Italia, che però alle politiche ha regalato al M5S un 44%. Oggi i pentastellati sembrano fuori gioco nelle amministrative e il Pd candida al vertice della regione un farmacista ammiratore di Almirante, Carlo Trerotola, emanazione del governatore uscente Marco Pittella, travolto da pesanti guai giudiziari.

Berlusconi, anche fra le colonne doriche del Tempio di Hera, alle Tavole Palatine, presenta con orgoglio l'ex generale della Guardia di Finanza Vito Bardi, dritto come un fuso nel suo completo grigio. «Lui è campione di legalità, con 4 lauree e 2 master ed ha già avuto la disponibilità a collaborare da tanti suoi ex colleghi, perché c'è molto bisogno di controllare come vengono spesi i fondi, qui». Accanto ha anche il coordinatore regionale di Fi, Giuseppe Moles e il leader azzurro spiega: «Noi abbiamo candidati scelti tra gli uomini del fare, manager, imprenditori, capaci di realizzare quello che hanno promesso, non come gli altri». Il riferimento alla competenza va dritto a colpire i 5Stelle e Berlusconi, con un po' di irritazione, grida: «Lucani, svegliatevi! Come avete fatto a premiare questi dilettanti, buoni a nulla ma capaci di tutto? Non posso pensare che ci sia ancora più di un italiano su due che guardi con rispetto a questo governo pensando siano persone capaci. Invece dovremmo essere tutti preoccupatissimi».

Quindi la domanda diretta ai sostenitori dell'esecutivo: «Aprite gli occhi e domandatevi: sono un c... o una persona intelligente? Risposta: sono un c... Impossibile dargli fiducia. Sono convinto che in questo momento storico gli elettori abbiano perso la testa». Frasi a cui replica direttamente Beppe Grillo sui social, tra scurrilità e insulti.

Il discorso Berlusconi lo prosegue nella sala, affollata di elettori entusiasti, del centro congressi di Metaponto, antica città della Magna Grecia e di Pitagora. «Votate per il partito che, nel centrodestra, difende i valori dell'Occidente, per cambiare alle elezioni di maggio l'Europa, renderla più forte, per contrastare l'egemonia della Cina, comunista e totalitaria».

Critica l'accordo sulla Nuova Via della Seta dei gialloverdi, l'ex premier, sottolinea la differenza tra la storia democratica dell'Occidente e quella di civiltà sempre con «l'uomo solo al comando». Il giorno prima in Basilicata è sceso Di Maio e lui non si incrocia per poco con Salvini, in arrivo in serata. «Gli alleati sono sempre stati fedeli con noi- assicura- anche sul Piemonte non ci saranno problemi».

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