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Berlusconi dimesso dal San Raffaele: ​torna a casa dopo l'intervento

Ricoverato per un grave scompenso cardiaco, l'ex premier ha subito un intervento a cuore aperto il 4 giugno. Il recupero a tempi di record. Continuerà la riabilitazione ad Arcore sotto la supervisione di Zangrillo

Berlusconi dimesso dal San Raffaele: ​torna a casa dopo l'intervento

"Ci sono e non mollo". Silvio Berlusconi ha vinto su tutte le previsioni. Questa mattina è stato dimesso dall'ospedale San Raffaele di Milano dove lo scorso 14 giugno ha subito un intervento a cuore aperto. La data delle dimissioni dall'ospedale oscillava tra il 10 e 14 luglio, ma il leader azzurro ha anticipato i tempi.

"È stata una prova molto dolorosa, ora sto un po' meglio. Sono contento che sia finita", ha detto Berlusconi lasciando l'ospedale appoggiato allo storico collaboratore Valentino Valentini, "Adesso mi aspettano due mesi di riabilitazione e poi sarò di nuovo utile all’Italia e agli italiani".

Poi non ha rinunciato a una breve analisi della situazione interna e internazionale: "L’Italia è passata dal bipolarismo al tripolarismo che vedo molto pericoloso, dove non ci sono leader cui poter affidare proprio destino", ha spiegato, "In Italia c’è una gravissima carenza di leader. La riforma costituzionale e la legge elettorale potrebbero portare a un governo dei 5 stelle, come s’è visto nelle recenti elezioni comunali. Il sistema è fatto in modo tale che questo sarebbe il risultato sicuro alle prossime elezioni. Credo ci sia molto da fare all’interno del nostro Paese con amore, consenso e affetto in un momento in cui non mancano le complicità dei giornali che non fanno che far emergere tutti i giorni il peggio".

Sul fronte estero, il leader di Forza Italia si è detto invece preoccupato per il "terrorismo internazionale e la scena di guerra del mondo". E per lo stato dell'Unione europea: "Con l’uscita dell’Inghilterra può prendere il via un processo di disgregazione", ha detto, "La gente giovane non si ricorda cosa è stata la guerra fredda e non si ricorda neppure le due grandi guerre, di cui la seconda soltanto ha portato 60 milioni di vittime. Una guerra fratricida tra europei. Quando i padri fondatori dell’Europa hanno pensato all’Europa hanno pensato sia alla pace, ma anche a un’Europa senza confini interni e a un’Europa che fosse un faro di civiltà e una potenza militare che potesse intervenire nel mondo laddove c’era bisogno. Tutto questo l’Europa non l’ha mai raggiunto".

Il Cavaliere ha parlato anche di Milan e della trattativa ancora in corso con i cinesi: "Il Milan ha ormai questo percorso verso la Cina", ha ribadito, "Ho rinunciato a qualsiasi pretesa di prezzo ma ho preteso che ci sia l'impegno per i nuovi acquirenti di versare nel Milan almeno 400 milioni di euro nei prossimi anni"

L'intervento si era reso necessario per risolvere quella grave insufficienza che, come aveva spiegato il professor Alberto Zangrillo, primario dell'Uo di Anestesia e Rianimazione generale e di Anestesia e Rianimazione cardio-toraco-vascolare, aveva fatto rischiare la vita all'ex premier. Il 58enne medico di fiducia del Cavaliere aveva coadiuvato l'equipe, ma a eseguire l'intervento di quattro ore e mezza era stato il professor Ottavio Alfieri, 69enne primario di cardiochirurgia la cui esperienza il cui curriculum è riconosciuto in tutto il mondo. Che l'intervento al cuore fosse andato bene Zangrillo lo aveva detto sin da subito. Ma il Cavaliere è riuscito addirittura ad anticipare le dimissioni dall'ospedale.

La scorsa domenica Berlusconi si era già alzato dal letto e aveva passeggiato per il reparto. Le condizioni fisiche di Berlusconi hanno convinto il professor Zangrillo a permettergli di tornare a casa. Ovviamente resterà sotto il suo stretto controllo. Lasciato l'ospedale, Berlusconi è quindi tornato ad Arcore e qui proseguirà la riabilitazione.

Non è, però, detto che per qualche giorno si possa spostare in Sardegna a Villa Certosa, occasione per festeggiare il compleanno di Marina il 10 agosto.

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