Berlusconi gioca il jolly: "Assegno a chi non ce la fa"

Prosegue il tour del leader azzurro in vista dei ballottaggi. Il Cav lancia la proposta per aiutare chi non ha nessuna entrata. E sulle pensioni minime: "Portarle a 1.000 euro"

Berlusconi gioca il jolly: "Assegno a chi non ce la fa"

nostro inviato a Pietrasanta

«Vi do un compito. Andate a casa, prendete un foglio bianco e scrivete tutti i nomi dei vostri parenti, amici e conoscenti, contattateli uno ad uno per convincerli a votare al ballottaggio. È un imperativo categorico, un comandamento, un ordine democratico. Hanno dimenticato a casa il mio spadone, sennò verrei giù da voi e lo batterei sulla spalla destra, non chiedetemi di farlo sulla sinistra perché non riuscirei, e vi nominerei missionari di democrazia e liberta per il futuro della vostra città. Promesso?». Per alzata di mano Silvio Berlusconi incassa l'impegno cavalleresco dalla piazza di Marina di Pietrasanta, tappa del suo tour nelle città dove il centrodestra va al ballottaggio.

Qui, nella città della Versiliana, la gara parte con un vantaggio per l'ex sindaco berlusconiano Massimo Mallegni, a capo di una civica di centrodestra che al primo turno ha lasciato dietro il Pd di dieci punti (48% a 38%). Per evitare brutti scherzi dall'attitudine degli elettori moderati a disertare le urne («mentre quelli di sinistra sono militarizzati e vanno tutti a votare»), però, è arrivato il leader di Fi, nel ruolo a lui congeniale di motivatore per la vittoria. Di impegni ne mette in campo diversi lo stesso Berlusconi (a partire da una novità, «l'assegno di emergenza» per le persone senza reddito) come garante. Abbassare le tasse («dove governa la sinistra aumentano. In questa città sono diventate le più alte di tutta la Toscana, il doppio di quando c'era il centrodestra, il doppio!»), aumentare la sicurezza («ho letto le statistiche sui furti nelle case, sono rimasto esterrefatto. Rimetteremo un sistema di videosorveglianza e chiederemo più militari»), e poi il rilancio delle manifestazioni culturali estive di Pietrsanta. E qui si apre un piccolo show di Berlusconi, con simulazione di telefonata inclusa. Primo, sulla Versiliana che - lamentano da Pietrasanta - ha poca visibilità sulle tv. «Siccome ho ancora qualche influenza su alcune tv nazionali, ho garantito a Massimo che per quanto mi riguarda sarò inflessibile con le tv su cui posso interevenire per dare la dovuta risonanza tv alla Versiliana». Ma c'è dell'altro: «Mi ricordavo anche di essere venuto in incognito alla presentazione in piazza di un libro Mondadori in anteprima, con l'autore. L'ultima presentazione però mi hanno detto è stata tre anni fa, poi più niente con l'amministrazione di sinistra. Siccome mi trovo ad avere una figlia bravissima che si chiama Marina, che amministra la Mondadori, le ho fatto uno squillo, e le ho chiesto: posso a nome tuo impegnarmi per riprendere la consuetudine delle presentazioni di libri? Risposta: papa prendi l'impegno, te lo garantisco».

Chiusa la gag famigliare, Berlusconi riprende il canovaccio della ricetta liberale («ha tre punti: meno tasse, meno tasse e meno tasse»), la sinistra vorace di potere da «conquistare, mantenere e poi espandere aumentando la spesa pubblica e le tasse», inizia a delineare un programma per un centrodestra di nuovo al governo, in una prossima futura sfida al Pd di Renzi, che dopo la vittoria in Liguria è diventato un obiettivo più abbordabile. «Via le tasse sulla casa, che per noi è sacra. Aumento delle pensioni minime a mille euro al mese.

E poi, per aiutare le tante persone in italia, sono un milione e centomila, che non hanno alcuna entrata, né una pensione né un salario, un assegno di emergenza, per chi non ce la fa». Chiude con la bocciatura dell'esecutivo: «Non è in grado di fare nulla di ciò che servirebbe al Paese».

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