Berlusconi: "I grandi leader non passano per le primarie"

Il leader di Forza Italia: "Il futuro soggetto politico non si chiamerà Partito dei Repubblicani, ma sarà un movimento che abbraccerà tutti i moderati italiani. Non sarà guidato da me, ma da un mio erede"

Berlusconi: "I grandi leader non passano per le primarie"

"La storia insegna che i grandi leader come De Gasperi, Craxi e Berlusconi non sono mai passati per le primarie". A dirlo, su Canale 21, è il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi. Che ha aggiunto che il futuro soggetto politico che ha in mente "non si chiamerà Partito dei Repubblicani, ma sarà un movimento che abbraccerà tutti i moderati italiani. Non sarà guidato da me, ma da un mio erede. Chi sarà questo erede politico? Ci sono due o tre persone che potrebbero prendere il mio posto di leader del movimento, ma di sicuro non ci saranno primarie all’interno di Forza Italia".

"Sono stato messo fuori dalla politica a seguito di una sentenza incredibile che sarà presto cambiata dalla Corte Europea dei diritti dell’Uomo e a seguito della legge Severino, che mi ha reso incandidabile per sei anni. Quello che vedo è qualcosa che mi preoccupa grandemente. Siamo in una democrazia sospesa", ha dichiarato il Cavaliere in una intervista al Tg5. "È il terzo governo non eletto dal popolo. Abbiamo una maggioranza che si fonda su 130 deputati che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionali. L’opposizione in Parlamento manca di un suo coordinatore e leader fatto fuori con un uso politico della giustizia. Anche da bordo campo sento la responsabilità e il dovere di occuparmi ancora di quello che succede. La sinistra ha preso tutte le poltrone e anche gli strapuntini. Sento il dovere di mettere a disposizione del Paese che amo le mie esperienze di uomo di Stato e perché no, di imprenditore".

In merito alle proossime elezioni regionali, Berlusconi ha spiegato: "Il voto è più importante delle altre volte. La sinistra ovunque sia andata ha governato male, ha alzato le tasse, in molti, troppi settori ci sono lamentele forti. Bisogna votare per cambiare, non è un’occasione di voto come le altre. Il voto è stato messo il 31 maggio perché si ritiene che i moderati facciano il ponte. Bisogna andare a votare perché non è solo un dovere, ma anche un diritto".

Sul caos delle pensioni, Berlusconi ha precisato: "Lo Stato vuole che i suoi cittadini paghino le tasse, ma deve comportarsi con rispetto

nei confronti dei pensionati pagando tutto quanto è dovuto, non dando solo una parte che vuole chiamare bonus. Penso che sia mancanza di rispetto. I pensionati devono andare a votare se rivogliono quello che è loro dovuto".

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