È sempre lo stesso film. Dal 1994. In principio furono i Club di Guido Possa e Luigi Caligaris (1995), poi toccò ai Promotori azzurri del generale Pietro Giannattasio (1996), più avanti fu la volta dei Circoli di Marcello Dell'Utri (anni Duemila) e dell'annoso dibattito tra partito pesante e partito leggero. Arrivano così Italia Nuova del «crocerossino» Maurizio Scelli (2005), i Club di Mario Valducci e i Circoli della libertà di Michela Vittoria Brambilla (2006). Fino ai nostri giorni, con i Club Forza Silvio coordinati da Marcello Fiori. E con il partito che - oggi come accadeva esattamente venti anni fa - va in fibrillazione al solo sentire che Silvio Berlusconi ha intenzione di rimettere mano alla macchina organizzativa per svecchiarla e rilanciarla. Cosa che l'ex premier ha fatto più e più volte, peraltro seguendo sempre uno schema che prevede l'innesto di forze e stimoli nuovi accanto alla vecchia guardia. Eppure, ogni volta, apriti cielo. Con la responsabile comunicazione azzurra Deborah Bergamini che ieri si è affrettata a smentire le indiscrezioni sull'azzeramento di Forza Italia e i giudizi negativi sui parlamentari «mai espressi» da Berlusconi.
Un po', certo, perché a Palazzo Grazioli sono rimbalzate fin dalla mattina timori e perplessità di chi davvero crede che il leader azzurro sia intenzionato ad azzerare tutto, un po' perché lo stesso Berlusconi non sembra aver gradito il fatto che nel partito ci si perda in «battaglie di retroguardia» che servono solo a «sprecare energia per nulla». Chi ricorda la lunga querelle sui Circoli della Brambilla che segnò l'estate del 2007 può cogliere al volo come lo spartito sia esattamente lo stesso. Anche nei ragionamenti dell'ex premier che anche oggi non nasconde ai suoi interlocutori la necessità di «trovare forze, energie e idee nuove» visto che «dopo venti anni di battaglie è normale ci sia un po' di stanchezza». Di qui la decisione di innestare la struttura dei Club su quella del partito. Ma senza alcun azzeramento o assorbimento, tanto che l'organigramma che ha in mente Berlusconi prevede che agli attuali coordinatori regionali di Forza Italia siano affiancati dei vicecoordinatori che provengono dai Club Forza Silvio. Una decisione che serve ad unire due strutture che perseguono comunque lo stesso obiettivo (quella di Fiori più attenta al sociale) e che, spesso e volentieri, sul territorio si sovrapponevano creando qualche tensione.
Se dentro Forza Italia c'è chi è in fibrillazione, sono in molti però a non darsi troppe preoccupazioni per quello che vedono come un passaggio che è nelle cose. «La decisione di aumentare le sinergie tra le due organizzazioni spiega la portavoce dei deputati azzurri Mara Carfagna porterà di sicuro benefici a tutti: freschezza e movimentismo nel partito, capacità di incidere sull'azione politica ai Club». D'accordo anche Annagrazia Calabria. «Un'ottima decisione spiega la coordinatrice della Giovane Italia perché in questo modo si uniscono due strutture che spesso operano parallelamente sul territorio e si evitano sovrapposizioni». «Da tempo le fa eco Elena Centemero auspico più sinergia tra Forza Italia e i Club Forza Silvio, così da porre fine ad una visione conflittuale e divisiva. Alla fine il tempo mi ha dato ragione». «La strada prosegue il vicecoordinatore lombardo di Forza Italia è integrare i club nel partito ed accogliere le esperienze maturate in questi mesi. Per questo in Lombardia abbiamo sperimentato un modello di collaborazione tra partito e club su attività concrete con incontri in tutte le province, il prossimo dei quali si terrà sabato ad Arcore sabato».
«La cosa più importante sintetizza Daniela Santanchè è stare tutti insieme. Con quello che sta succedendo in un Pd sempre più sfilacciato, sarebbe davvero una follia perdere tempo ed energie in inutili contrapposizioni».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.