Berlusconi ora rilancia il ruolo di Forza Italia "Partito unico nel 2023"

Il Cav: "Niente unità senza centro cattolico moderato". Salvini: "Federazione nei fatti"

Berlusconi ora rilancia il ruolo di Forza Italia "Partito unico nel 2023"

C'è un «rapporto speciale» che lega Berlusconi alla città che lo ha visto nascere e ottenere traguardi, anche politici: «Qui è nato tutto 27 anni fa, in viale Isonzo, la prima sede. In poche settimane ribaltammo la storia del Paese». Silvio Berlusconi lo ricorda, quasi lo rivendica, non per un sussulto di nostalgia, nella telefonata ai big, ai candidati, ai sostenitori riuniti nella sala del Palazzo delle Stelline che ha fatto da cornice a tante tappe della storia di Forza Italia. Oggi Berlusconi ricorda il ruolo che il partito può tornare a avere all'interno del centrodestra grazie a una campagna elettorale forte e fondata sul simbolo di Forza Italia nella sua città: «Milano ancora oggi vive di rendita sulle grande intuizioni e realizzazioni dei nostri sindaci Gabriele Albertini e Letizia Moratti».

Così ecco l'appello che vuole dare la carica ai candidati e essere un segnale politico per gli alleati: «Il nostro ruolo più urgente è far crescere intorno al simbolo di Forza Italia il consenso dei moderati. Il centrodestra italiano sarà possibile solo se Forza Italia tornerà ad avere la forza necessaria». Per mantenere la barra al centro di una partito «repubblicano e bipolare», come nelle democrazie di Usa e Gran Bretagna.

Il partito unico di centrodestra rimane la sua «lucida, visionaria, follia» per il 2023, ma è sempre più convinto che senza un rafforzamento solido di Forza Italia, la parte moderata della coalizione, che può fare da collante e aprire le porte anche del liberalismo cattolico in Europa, un centrodestra italiano non sia possibile. Lo dimostrano anche il no di Fratelli d'Italia e le maggiori ritrosìe di Matteo Salvini, che ancora ieri parlava di «una federazione nei fatti» estesa alle sole forze di governo. Un piccolo botta e risposta tra i due leader si è avuto con il no del segretario leghista alla candidatura di Maurizio Lupi, caldeggiata dal Cavaliere. «No a tutti i parlamentari in carica» ha dichiarato Salvini. Poche ore dopo la replica di Berlusconi: «Vedrete che stupiremo tutti per la qualità della scelta. Non mi interessa la discussione se sia un politico o un esponente società civile. Mi interessa che sia bravo, capace di vincere e di assicurare buongoverno». Ancora: «A Milano, sul nome del candidato sindaco non è una gara sui tempi ma sulla qualità delle idee e delle persone. Ci prenderemo tutto il tempo necessario per trovare una soluzione che unisca il centrodestra».

Come aggiunge Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia arrivato da Roma per essere in presenza, nonostante i sondaggi pur in crescita siano ancora lontani dagli obiettivi, a segnare la svolta politica che ha portato al governo di unità nazionale è stata la politica di Berlusconi durante la pandemìa: «L'ingresso di Forza Italia nell'esecutivo di unità nazionale ha anche spinto la Lega a entrare al governo». Ora si tratta di intercettare l'elettorato di opinione, che ha dato segno di apprezzare la nuova Forza Italia, da cercare soprattutto tra i votanti tra i 35 e i 55 anni, quelli che più hanno apprezzato il recente pragmatismo, spiega Tajani citando una recente rilevazione demoscopica.

Fanno parte di questo tentativo di dare risposte concrete anche i due dossier che ha ricordato Andrea Mandelli, responsabile del dipartimento sanità e ispiratore dell'accordo con le farmacie per i vaccini, che Mandelli e Tajani hanno consegnato a Draghi: «Siamo l'unico partito che ha dato due progetti concreti al premier, uno sul Recovery plan e uno sul piano vaccinale per superare i drammatici errori di Arcuri».

Ma dal governo Berlusconi si aspetta anche

altro: «Deve andare avanti tutto il tempo necessario a fare uscire il Paese dalla crisi, realizzare con il nostro decisivo apporto grandi riforme come giustizia, fisco, burocrazia. Non provvedimenti divisivi come il ddl Zan».

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