Berlusconi benedice l'opposizione azzurra e il Pd s'incarta. Giornate convulse a Montecitorio dove Renzi vorrebbe premere sull'acceleratore. Peccato che, con l'ansia di portare a casa il risultato, il governo compia manovra spericolate; una delle quali è indire la cosiddetta seduta-fiume: votazioni ad oltranza per impedire una raffica di subemendamenti. Una novità assoluta, prevista dai regolamenti parlamentari, ma del tutto inusuale per una riforma importante come quella costituzionale. Logico risultato: tutte le opposizioni hanno fatto fronte comune e la protesta ha visto l'inedito asse Fi-M5S. Non solo: il Pd, in mattinata, è stato pure ingenuo. Essendo in regime di «seduta-fiume» non c'erano i canonici venti minuti di preavviso per le votazioni e così, alle 9 del mattino, è mancato il numero legale per due assenze. Insomma, il caos. Il dato politico è che quando Forza Italia si mette a fare opposizione la maggioranza va in bambola. E questo alla Camera dove i numeri di Renzi sono ben più elevati rispetto al Senato.
La nuova linea forzista ha un altro effetto politico tutt'interno: a mostrare i muscoli, in Aula, sono più che altro i fittiani, ossia i più acerrimi nemici del Nazareno. Grande visibilità, quindi, per Maurizio Bianconi, pirotecnico antirenziano; per Daniele Capezzone, pungolo economico; per Francesco Paolo Sisto, fine giurista; per Rocco Palese, fittianissimo che punge con spirito: «Abbiamo battezzato un nuovo tipo di seduta: siamo passati dalla seduta fiume alla seduta... palude». Insomma, per qualche ora la diatriba berlusconiani-fittiani viene coperta sotto il mantello dell'opposizione dura e pura. Una tregua armata, insomma. Il tutto con la supervisione del capogruppo Renato Brunetta che nel ruolo di oppositore acuminato si trova molto a suo agio. Tanto che sul Mattinale , redatto quotidianamente dal suo staff, chiama in causa il neo capo dello Stato: «Chiediamo all'arbitro se non intenda dire e fare qualcosa su quanto sta avvenendo alla Camera sottoposta a una dittatura della maggioranza. Essa impone tempi e bavagli. E non si tratta di provvedimenti ordinari, dove far valere le prerogative di necessità e urgenza. Siamo in fase costituente». E ancora: «Oggi la tigre di Renzi si è dimostrata fragile nelle sue stesse ossa, i suoi denti cariati. Ha cercato di far stramazzare a terra le opposizioni imponendo la seduta fiume, un assurdo democratico, ed è annegata subito nel suo stesso fiume».
Il Cavaliere osserva e se ne compiace ma non si appassiona più di tanto al tran tran d'Aula. Pensa a quando potrà essere ancora in campo, l'8 marzo, per la campagna elettorale per le amministrative. E proprio in vista delle amministrative scioglie le riserve: in Puglia correrà l'oncologo barese Francesco Schittulli - ex presidente della provincia di Bari - che sarà appoggiato anche da Ncd e Fratelli d'Italia.
Scelta approvata anche da Fitto: «Apprendo dalle agenzie la scelta di Berlusconi su Schittulli come candidato presidente per la Regione Puglia. Ora un candidato c'è, e devo dire che l'amico Schittulli, che stimo da sempre, avrà il mio pieno sostegno».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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