I paragoni del centrodestra con i Paesi in grave crisi si sprecano, sulla manovra economica del governo gialloverde. Si parla di Argentina, di scenario greco, di Di Maio al balcone come il presidente del Venezuela Maduro.
Quella che è stata ribattezzata la «manovra contro il popolo», per Forza Italia è davvero preoccupante e il leader Silvio Berlusconi rivolge un appello «a questa maggioranza e a questo governo affinché cambino le cose che hanno deciso; perché fanno male all'Italia, a tutti gli italiani». Nell'intervista a Night tabloid su Rai2, il Cavaliere prosegue: «Avete visto cosa è successo in borsa? Sui titoli di Stato? Andiamo tutti verso un impoverimento che non è logico. E soprattutto ci allontaniamo anche dall'Europa. E questo non può portare che male».
Lo pensa anche Antonio Tajani, numero 2 degli azzurri e presidente dell'Europarlamento. Chiede all'esecutivo Lega-M5S di cambiare rotta, perché rischia di far «andare a rotoli» la nostra economia e «consegnarci mani e piedi agli stranieri», regalando il tanto apprezzato made in Italy. Spiega che il problema non è la Commissione europea, con la quale «se ci sono dei correttivi, un accordo si può raggiungere», il problema sono i mercati, con i quali l'accordo «è impossibile». Se venerdì sono stati bruciati 25 miliardi di risparmi, «va assolutamente cambiata in direzione della crescita con meno assistenzialismo», per impedire «l'assalto alle imprese italiane che saranno sempre più deboli». Proprio Tajani vede scenari sudamericani e paragona Di Maio affacciato dal balcone di Palazzo Chigi a «Maduro che si affaccia al balcone per parlare al popolo venezuelano».
Al vicepremier del M5S, che respinge l'accostamento con l'Argentina rispondendo su Sky a Maria Latella, da FdI ricordano la battuta del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli: «Il giubilo di ministri che si affacciano dal balcone come se il popolo avesse sconfitto una dittatura lascia di stucco. Piazza Colonna non è Plaza de Mayo e nemmeno piazza Di Maio».
Berlusconi, intanto, nella villa in Sardegna festeggia con la famiglia il suo ottantaduesimo compleanno e in un video su Twitter nel parco di Villa Certosa (dove spunta anche il labrador Harley), ringrazia i tanti che hanno scritto per fare gli auguri e manifestare stima e affetto che, dice, «cercherò di continuare a meritarmi».
Il popolo di Fi continua a guardare a lui, nella speranza che il rilancio si realizzi e Tajani, che ha preso in mano la riorganizzazione, dice che la candidatura alle europee «è un'ottima idea, lui è il nostro leader, rappresenta un valore aggiunto e deciderà che cosa fare». La certezza ancora non c'è, ma il vicepremier ribadisce che non c'è spazio per un partito unico del centrodestra e richiama Matteo Salvini ai suoi doveri: «L'elettorato che ha permesso alla Lega di andare al governo è di centrodestra, non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca». Nell'ultimo vertice si è deciso che sarà di Fi l'aspirante governatore del Piemonte e lui lancia Alberto Cirio, «eccellente candidato» per le regionali.
Il portavoce Giorgio Mulè avverte: «Non è con l'ennesimo me ne fregodi Salvini all'Europa che acquisteremo credibilità all'estero, convincendo le banche straniere ad acquistare i nostri titoli di Stato (e ne abbiamo un gran bisogno)».
Pungola il Capitano pure la vicepresidente della Camera, Mara Carfagna: «Il leader della Lega scelga da che parte stare: con il M5S o vuole rispettare il mandato conferitogli da milioni di elettori di centrodestra? Tutti gli studi rivelano che oggi il centrodestra unito avrebbe la maggioranza assoluta dei seggi e potrebbe attuare un programma coerente: che aspetta?».
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