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Berlusconi: "Al Colle non un nome di sinistra. Serve figura di garanzia"

Il Cav chiede una "figura di garanzia per tutti". E sul patto del Nazareno: riforme e Quirinale "vanno di pari passo"

Berlusconi: "Al Colle non un nome di sinistra. Serve figura di garanzia"

Nessuna barricata sulla legge elettorale, ma in cambio la promessa che al Quirinale, dopo Giorgio Napolitano, non salirà un nome di sinistra. Silvio Berlusconi, intervistato dall'Huffington Post, chiede al premier (anzi, "si aspetta" da lui) "un capo dello Stato che non sia espressione solo della sinistra, come è stato con gli ultimi presidenti, ma sia una figura di garanzia per tutti gli italiani".

Se per Renzi, lo ha detto da Mentana, nessun nome è escluso dal toto-Colle, per il leader di Forza Italia invece il percorso aperto con il Patto del Nazareno ha per esito "naturale" una condivisione anche sulla scelta del nuovo Presidente della Repubblica: Quirinale e riforme "non possono che andare di pari passo".

Berlusconi parla anche del centrodestra, di una "grande rivoluzione liberale" incompiuta, dovuta al fatto che i partiti che di volta in volta hanno rappresentato i moderati italiani ("maggioranza del Paese") hanno "governato per meno della metà" degli ultimi vent'anni e anche quando alla maggioranza si sono dovuti scontrare con "regole istituzionali, egoismi, forti resistenze".

Proprio la mancanza di una rivoluzione ha spinto alcuni nomi politici a farsi avanti, spiega il leader di Forza Italia, secondo cui "da Alfano a Salvini", in molti "hanno pensato che potesse essere venuto il loro turno". Ma mette in chiaro: "Non vedo nessun altro che possa esercitare una leadership in grado di unificare il mondo del centro-destra".

Per Berlusconi è stata la litigiosità interna ad allontanare gli elettori, "delusi da questa politica e da questi politici", ma anche molto preoccupati "per il proprio futuro". Ma anche "una condizione pericolosa e inaccettabile di democrazia sospesa" in cui il Paese vive, "nella quale il leader di uno dei due schieramenti" non può fare il suo lavoro.

Su Fitto, chiosa: "In trent'anni di imprese e in vent'anni di politica io non ho mai cacciato nessuno".

E su Renzi quantomeno sospende il giudizio, parlando un giovane "dinamico, un formidabile comunicatore", ma aggiungendo: "Vedremo cosa sarà capace di realizzare".

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