«Continuerò a guidare il movimento che ho fondato con l'energia e la passione di sempre, si apre una fase nuova, il centrodestra è la maggioranza del Paese, l'unica in grado di governare. In autunno Forza Italia svolgerà il suo congresso».
Silvio Berlusconi riunisce il Comitato di Presidenza e detta la linea ai suoi dirigenti, riportando la calma in un partito in cui il risultato elettorale ha fatto salire più di qualche tensione. Il presidente di Forza Italia fa quadrato attorno al suo staff e per due volte invita tutti a smetterla con i toni troppo alti e le polemiche sterili: «Basta, basta con le dichiarazioni: le persone che mi hanno accompagnato in campagna elettorale le ho scelte io. Ora costruiamo il nostro futuro. Mi raccomando: Non voglio più vedere un'altra dichiarazione». Poi incardina la discussione e il confronto interno verso un traguardo, quello del congresso. L'ufficio di presidenza discuterà la tempistica, ma potrebbe demandare i compiti organizzativi a una commissione apposita che sarà costituita da 15-20 persone, tra cui alcuni amministratori locali neo-eletti.
Berlusconi - che ha chiesto a tutti i dirigenti contributi scritti per il rilancio del partito, ma non ha aperto all'ipotesi di un direttorio - si impegna anche a tornare a dare visibilità a Forza Italia, andando «almeno una volta a settimana in tv», dal momento che le sue apparizioni televisive hanno avuto un impatto positivo, ma anche per non lasciare troppo spazio a Matteo Salvini e Giorgia Meloni e mostrare agli italiani l'altro volto del centrodestra.
Berlusconi prima della riunione, durata circa 2 ore e 40, pranza con le capigruppo Mariastella Gelmini e Anna Maria Bernini, con Antonio Tajani, Mara Carfagna e Licia Ronzulli. Poi illustra nel parlamentino di Palazzo Grazioli le sue intenzioni, la decisione di nominare i membri della Commissione preparatrice del Congresso di ottobre e favorire il rinnovamento. «Ancora una volta gli italiani hanno detto con chiarezza che il centrodestra è la maggioranza del Paese, l'unica maggioranza vera in grado di governare, di portare il Paese fuori dalla crisi nella quale lo ha gettato quest'anno il governo gialloverde». «Le notizie di queste ore lasciano intuire che presto ci sarà la fine di questo governo dannoso e il ritorno rapido alle urne. Noi, che abbiamo fondato 25 anni fa il centrodestra, siamo ancora i veri eredi del pensiero e della politica liberale, i più convinti promotori dei principi della civiltà occidentale e gli insostituibili garanti della democrazia rappresentativa, del garantismo e della libertà nel nostro Paese. Per noi il centrodestra unito è l'orizzonte strategico irrinunciabile».
Berlusconi non nasconde che «il risultato è stato in linea con i sondaggi e quindi al di sotto delle nostre aspettative e della nostra storia. Pensavo di poter raggiungere il 14%. Ha influito negativamente una campagna aggressiva condotta dai competitor del centrodestra e una linea politica condizionata dalla lealtà al programma condiviso col nostro alleato storico, la Lega e da uno scenario che ha visto le due componenti della maggioranza confrontarsi ruvidamente per occupare tutti gli spazi».
Questo non toglie che «Forza Italia è la spina dorsale del centrodestra e il centrodestra l'unico in grado di governare». Quindi «Lega e Fdi rientrino nella realtà e capiscano che senza di noi non c'è una maggioranza sicura e che con un governo con M5S non si toglie l'Italia dalla crisi».
Infine sugli alleati: «Da Salvini ho sentito molte parole fuori luogo: è stato solo 17 giorni a lavorare e 240 a fare campagna elettorale. Con lui possiamo essere più duri. A maggior ragione con la signora Meloni a cui possiamo cantarle chiare: io la misi al governo, altro che Fini che me ne segnalò venti».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.