Elezioni politiche 2022

Berlusconi rilancia il Ponte "Metterò la prima pietra"

In un'intervista a un giornale di Messina il Cavaliere ribadisce la sua proposta simbolo

Berlusconi rilancia il Ponte "Metterò la prima pietra"

Se in questa campagna elettorale Silvio Berlusconi prova a esplorare nuovi territori e ad aprire nuovi canali di dialogo con le giovani generazioni, il Cavaliere non rinuncia neppure a rilanciare una delle sue proposte simbolo, una di quelle a cui è legata la storia stessa del suo partito.

Dopo anni di avversione ideologica alle grandi opere, da tutto l'arco costituzionale arrivano aperture più o meno convinte sul Ponte sullo Stretto. Tra il dire e il fare c'è di mezzo il responso delle urne. Ma Berlusconi garantisce che, in caso di vittoria, il Ponte sullo Stretto sarà realizzato. E assicura che sarà presente alla posa della prima pietra.

In un'intervista a StrettoWeb spiega: il Ponte «Grandi opere come questa non solo accorciano l'Italia e l'Europa ma sono un formidabile volano di benessere per le aree limitrofe».

Nel merito Berlusconi ricorda che «il progetto a campata unica è stato ritenuto preferibile dai più grandi esperti a livello mondiale. L'ipotesi di un ponte a più campate è già stata scartata perché non è adatta alle caratteristiche idrogeologiche dello Stretto. Il nostro governo rinuncerà al nuovo studio di fattibilità da 50 milioni, e utilizzerà parte delle somme per aggiornare i progetti». Infine, l'ex premier attacca gli avversari politici: «Il cosiddetto benaltrismo è uno dei peggiori difetti della sinistra italiana», mentre «la realizzazione del Ponte sarebbe proprio l'acceleratore necessario per modernizzare le altre infrastrutture, per portare l'Alta Velocità fino in Calabria e in Sicilia».

L'altro tema che il Cavaliere affronta è quello dell'energia. L'emergenza è sotto gli occhi di tutti e l'ex premier lancia una sorta di appello all'Unione Europea, ricordando anche che la dipendenza dal gas russo è più che raddoppiata con i governi successivi ai suoi. «Il pericolo è molto serio, ma proprio per questo l'Europa deve essere unita e dare una risposta compatta. Vi ricordate che dal 2002 chiediamo una politica comune per la politica estera e per la difesa? Ora dobbiamo chiederla anche sull'energia. Rimangono naturalmente le gravi responsabilità della sinistra, che ha permesso che la nostra dipendenza dal gas russo salisse dal 19.9% del totale quando governavamo noi, al 45,9% con il governo Letta. Se quest'inverno le nostre aziende saranno chiuse e le nostre famiglie saranno al freddo, ci dovremo ricordare di chi ha messo in pericolo la nostra tranquillità domestica».

E se nella sua pillola del programma Berlusconi questa volta si occupa dei «nostri amici a quattro zampe», con l'impegno «a facilitare le adozioni di cani e di gatti e a inasprire le pene per chi maltratta ed abbandona gli animali, il Cavaliere continua la sua offensiva su TikTok.

Uno spazio più leggero in cui recupera una sua barzelletta evergreen riattualizzata: quella del paracadute: «C'è un aereo con a bordo Biden, Putin, Berlusconi, il Papa e un assistente del Papa. L'aereo sta per cadere ma c'è un paracadute in meno. Il primo lo prende Biden, perché è il più importante uomo d'Occidente; il secondo Putin, perché è il più importante uomo d'Oriente; il terzo Berlusconi, perché sono il politico più intelligente del mondo. Resta il Papa che offre l'ultimo paracadute rimasto al suo assistente.

Ma questi replica: non si preoccupi, è avanzato un paracadute, perché il politico più intelligente si è buttato con il mio zainetto».

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