La ricetta berlusconiana sulla scuola è pronta e oggi il leader di Forza Italia la spiegherà in un messaggio o in una telefonata a insegnanti e dirigenti del sindacato autonomo Snals, che celebra a Roma il suo congresso.
Silvio Berlusconi non risparmierà gli attacchi al piano della «Buona scuola», lanciato da Matteo Renzi e proseguito da Paolo Gentiloni, che ha prodotto «disastri». Sottolineerà le differenze dalle linee guida del centrodestra, che crede alla centralità di istruzione, scuola, università e ricerca per il rilancio del Paese. Un aspetto particolarmente caro al Cavaliere è l'alternanza scuola-lavoro, di cui rivendica la paternità ai suoi governi, per avvicinare i giovani al mondo delle imprese. Il leader azzurro ha voluto intervenire, anche se non personalmente, al congresso perché lo considera una di quelle importanti occasioni di confronto con le categorie sociali, su quanto è stato fatto e quanto ancora c'è da fare. È un altro passo della strategia di Fi di ascolto e dialogo con i rappresentanti dei cosiddetti «corpi intermedi» della società, per occuparsi dei problemi concreti. Dei lavoratori, ma anche dei «4 milioni e 750 mila italiani che vivono in condizioni di povertà assoluta» per cui serve «il reddito di dignità», per il Cav diverso da quello di cittadinanza del M5S, perché «non è deresponsabilizzante, non incentiva a vivere di sussidi», dice in un'intervista al Tempo, che scatena le ire dei grillini, contro le sue «menzogne».
Il confronto con categorie come gli insegnanti serve per definire quel programma che l'ex premier vuole far nascere dal basso. E sul quale, prima di Natale, è certo di trovare un accordo con i leader di Lega e FdI. Malgrado qualche turbolenza e gli strali quotidiani di Matteo Salvini, Berlusconi lavora a tenere il centrodestra unito. Certo, lo vuole a trazione azzurra, con Fi «almeno» al 30%, («Non pongo limiti, ma mi accontenterei», dice sempre al Tempo). Nei circa 3 mesi prima delle elezioni la coalizione, per lui, può arrivare oltre il 40%, cioè a una maggioranza autosufficente. «Stiamo crescendo quasi di un punto a settimana - spiega il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta-, siamo tra il 38 e il 39%, e possiamo arrivare al 40% entro la fine dell'anno. Se aggiungiamo quanto potrà arrivare dalla spaccatura di Ap...». In settimana, forse già domani, debutta la «quarta gamba» del centrodestra, con Costa, Tosi, Zanetti, Quagliariello, Fitto, Romano, probabilmente l'area cattolica di Cesa, Rotondi, Mastella, Cirino Pomicino. Magari Formigoni e altri Ap, in rotta con Alfano.
Il Cavaliere intanto sfrutta al massimo «l'effetto-Silvio», con un programma incalzante su tutti i fronti mediatici. Alle 12 farà un'ampia intervista a Tgcom 24, nello studio di Mediaset. E giovedì volerà a Bruxelles per il vertice del Ppe, preparatorio al Consiglio europeo sulla Brexit, dove incontrerà tutti i leader popolari, a cominciare dalla cancelliera tedesca Angela Merkel.
Per Salvini alle elezioni si confronteranno il «modello di Europa di cui Berlusconi parla con la Merkel» e quello leghista, «dove l'Italia è al primo posto». Ma tra i leader del Ppe, sarà il Cav a rappresentare la linea Ue del centrodestra italiano.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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