Berlusconi riporta la calma: domani riunisce i vertici Fi

Riunione con i coordinatori regionali, dopo i malumori per gli altolà di Toti e Carfagna

Berlusconi riporta la calma: domani riunisce i vertici Fi

Scosse di assestamento. Il tentativo di Mara Carfagna e Giovanni Toti di conquistare spazio e dettare la linea lascia sul campo qualche malumore. Questa volta il conflitto si apre con i coordinatori regionali che rivendicano autonomia e libertà di manovra, almeno fino a quando non sarà cambiato lo statuto, ricordando di essere stati nominati dal presidente del partito, ovvero da Silvio Berlusconi.

La scintilla è una comunicazione diramata dai due coordinatori. «Per dare attuazione alla linea annunciata dal presidente Berlusconi, nelle prossime ore i coordinatori nazionali di Forza Italia, Mara Carfagna e Giovanni Toti incontreranno i coordinatori regionali e riuniranno la commissione per le regole. Nelle more di un proficuo confronto e della definizione dell'assetto provvisorio che dovrà portare il nostro movimento alla stagione dei congressi i coordinatori regionali, provinciali e comunali sono pregati di astenersi dall'assumere decisioni che comportino cambiamenti negli assetti politici e amministrativi di loro competenza e di evitare congressi locali che necessariamente si celebrerebbero con regole ormai in via di superamento».

C'è chi dice che questa comunicazione sia figlia anche di tensioni interne a Forza Italia relative agli equilibri della giunta lombarda. Fatto sta che dal commissario regionale lombardo Massimiliano Salini arriva una replica piuttosto dura. «Apprendiamo dai profili social dei due coordinatori nazionali di essere stati convocati, non sappiamo né dove né quando. Sempre dai social network ci comunicano che siamo invitati a non assumere decisioni che abbiano ricadute sul territorio. Rimango sinceramente stupito da questa modalità proprio ora in cui tutti abbiamo evidenziato la necessità di un maggior coinvolgimento e condivisione delle decisioni. In questi giorni in Lombardia ci stiamo confrontando fra parlamentari, consiglieri regionali e comunali, amministratori e simpatizzanti per individuare quei temi che voglio diventino la stella polare del nostro fare nei prossimi mesi. Proposte che intendiamo portare al Consiglio nazionale del 13 luglio. Le decisioni non possono cadere dall'alto ed essere comunicate mediante Facebook, tanto più senza prima aver parlato con i diretti interessati».

Il malumore di Salini viene condiviso da molti coordinatori regionali i quali, con l'eccezione della Campania e della Sicilia, lamentano un problema di metodo. «Ci sono modi e tempi per cambiare le cose, bisogna rispettare il lavoro di tutti». Senza dimenticare che in alcune regioni i congressi sono già stati tenuti. I neo coordinatori nazionali, però, ribattono che se si vuole cambiare Forza Italia non si può galleggiare ma bisogna prendere decisioni. Scatta allora la mediazione di Sestino Giacomoni e alla fine si accelerano i tempi della convocazione.

Chi si schiera pubblicamente con Toti e Carfagna è Paolo Romani. In serata è Silvio Berlusconi a intervenire per riannodare i fili del dialogo e ricordare che tutti si devono muovere sotto le sue indicazioni, «e queste non erano le mie indicazioni».

Berlusconi detta anche i tempi, fissando la conferenza dei coordinatori regionali già nella giornata di domani e il tavolo delle regole per eventuali modifiche statutarie nello stesso giorno. Un modo per rivendicare con i fatti il suo ruolo e la sua leadership naturale.

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