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Berlusconi sale nei sondaggi. È lui il vero incubo di Beppe

Il vantaggio del centrodestra fa paura ai Cinque stelle e Grillo attacca il Cavaliere. Gli azzurri: "È ossessionato"

Berlusconi sale nei sondaggi. È lui il vero incubo di Beppe

Era il settembre 2007 quando Beppe Grillo omaggiava Silvio Berlusconi di epiteti come «psiconano», «ologramma» e «venditore di bava». Da lì a poco il leader del centrodestra guidava la coalizione alla vittoria e al governo.

Sono passati dieci anni, le elezioni si avvicinano, i sondaggi danno il centrodestra in vantaggio e il leader del Movimento 5 Stelle sceglie l'inedito palco mediatico delle pagine di Avvenire per sferrare un nuovo attacco al presidente di Forza Italia. Parole dure, neppure troppo sollecitate dalle domande, un affondo diretto e voluto contro quello che evidentemente è tornato a essere un «competitor» pericoloso e merita una demonizzazione di ritorno. Un leader che appare in grado, di fronte al contraccolpo che M5S sta soffrendo a causa delle difficoltà di governo nelle grandi città, di riprendersi i voti persi a favore della protesta grillina. E che per questo torna a far paura.

«Vedo che il maestro è ancora lì ad allattare gli agnellini: è spiacevole la visione di un altro anziano ridotto così...a mendicare buonismo». «La strage di soldi, di proprietà e di sovranità messa in atto dalle banche è stata preceduta dal massacro dei valori che si è compiuto, in Italia, nell'era del berlusconismo - continua Grillo - Bisogna sempre tenerlo a mente. Berlusconi è stato il tranviere più noto tra quelli che hanno portato l'Italia verso il precipizio della cosiddetta Seconda repubblica». Infine Grillo dice la sua pure sulle responsabilità della sinistra e le modalità di ingresso nella moneta unica: «Ogni tanto Berlusconi ha messo il volante in mano a qualcuno della sinistra frou frou. E così siamo entrati nell'euro senza chiederlo ai cittadini».

Nella visione del leader pentastellato, insomma, tutto ruota attorno al Cavaliere, addirittura visto come appaltatore di governi alla sinistra (che vale la pena ricordarlo nel famoso «ventennio berlusconiano» ha trascorso numeri alla mano più tempo al governo di Berlusconi stesso). Grillo, insomma, con l'intervista ad Avvenire persegue un doppio obiettivo: cerca di accreditare il M5S come forza in fondo moderata e rassicurante, in grado di dialogare con la Chiesa. E contemporaneamente torna a lanciare «l'allarme Berlusconi», confermando che l'aria sta cambiando e i sondaggi che danno il centrodestra unito pienamente in partita preoccupano anche il quartier generale pentastellato.

La replica di Forza Italia è affiata a Francesco Paolo Sisto. «Oggi come in passato, Grillo si dimostra ossessionato da Berlusconi, rivelando così soprattutto quanto lo tema. Mescolando deliranti valutazioni di parte con ricostruzioni storiche fai da te, si accanisce in una narrazione inesistente, oltre che squalificante per chi la propone» dichiara il deputato di Fi. «La verità è che il governo Berlusconi è stato l'ultimo legittimato dagli elettori. Gli attacchi di basso profilo di Grillo sono la conferma di quanto faccia novanta la paura degli avversari rispetto alla costruzione di un programma di centrodestra. Si tratta dell'unico antidoto per evitare il governo del venefico gruppo dei 5 Stelle: una forza che vorrebbe inoculare nell'Italia democratica il batterio dell'antidemocrazia, del pregiudizio, dell'odio casuale, becero e violento». Una lettura rilanciata anche da Elvira Savino.

«Grillo è consapevole che Berlusconi è l'unico baluardo rimasto, l'unico che può arginare la folle corsa pauperista dei 5 stelle verso il governo e può restituire il potere al popolo sovrano mentre per M5S il sovrano è il blog di Grillo e chi lo controlla».

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