Berlusconi scrive l'agenda: il premier usi le nostre idee

Forza Italia al lavoro sul dossier per risollevare l'economia, con riduzione delle tasse attacco al debito e riforma del Welfare. "A disposizione di Renzi per il bene del Paese"

Berlusconi scrive l'agenda: il premier usi le nostre idee

È in arrivo un'altra tempesta e Berlusconi offre a Renzi l'ombrello. Non è una novità ma questa volta il Cavaliere è convinto che, prima o poi, il premier dovrà prendere in considerazione l'agenda liberale da lui offerta. Questione di settimane o di mesi ma il pessimo stato dell'economia alla fine obbligherà Renzi a stringere la mano tesa di Forza Italia. Per adesso il presidente del Consiglio non sembra aver alcuna intenzione di farlo, in ossequio a una sorta di politica dell'autosufficienza. Ma i numeri sono numeri e in autunno sarà evidente che i conti non tornano. «Mancano trenta miliardi - denuncia il Mattinale -. Insomma fine estate tempestosa in vista di un autunno nero, con un 2014 sotto zero, premessa di un 2015 che partirà con la zavorra e senza grandi speranze».

Ecco perché il Cavaliere è convinto che per salvare il Paese occorra fare quadrato e aiutare il governo anche sull'economia, oltre che sulle riforme. Non è una questione di poltrone o strapuntini, anzi. «Stiamo all'opposizione e ci stiamo benissimo - continuano a ripetere gli azzurri -. Ma se Renzi ci desse ascolto sarebbe meglio per tutti: per lui e per gli italiani». La soluzione, auspicata da Berlusconi, è semplice: il premier adotti le ricette liberali, da sempre bandiera del berlusconismo, e avrà l'appoggio compatto dei forzisti. Attacco al debito, riduzione delle tasse, delega fiscale in dodici punti, riforma del lavoro, della giustizia e liberalizzazioni sono i pilastri della politica economica che Renzi dovrebbe fare propri per uscire dal pantano. Il tutto comporta anche misure impopolari ed è soltanto con l'appoggio azzurro che il premier potrebbe farcela. Altrimenti sarà un autunno nero.

L'ex premier continua pertanto ad essere ben disposto a dare un contributo, sebbene non manchi di sottolineare che, quando era lui a Palazzo Chigi, proprio il partito di Renzi giocò al «tanto peggio tanto meglio» facendo di tutto per disarcionarlo. Atteggiamento, questo, irresponsabile; diametralmente opposto al mood del Cavaliere: quando in ballo c'è il Paese, le divisioni ideologiche vanno messe da parte. Così ha sempre agito Berlusconi in politica estera e così si appresta a fare anche sull'altro tema clou : l'Europa. È sempre Brunetta, nel suo Mattinale , a lanciare una stilettata al premier ma al contempo a tendere la mano: «Renzi si è finora schiantato contro il muro dei “no” proponendo la questione della flessibilità, respinta inflessibilmente. Oltretutto è roba inutile. Il tema vero, e lo ripetiamo ostinatamente, è quello della reflazione della Germania: Renzi muova l'Europa a imporre alla Germania le riforme necessarie per aumentare i consumi interni e ridurre il surplus della sua bilancia commerciale dei pagamenti, in conformità ai trattati». Ecco il consiglio, unica ricetta valida: «Cerchi di rimediare operando le riforme strutturali che gli offriamo di pescare dal nostro canestro, dall'agenda Berlusconi».

Insomma, Renzi saccheggi pure le proposte berlusconiane, anche a costo di perdere alcuni pezzi del suo Pd o di limare il consenso in parte dell'elettorato di sinistra-sinistra. Se farà così Forza Italia sarà al suo fianco. Ma il premier deve avere il coraggio di non colorare ideologicamente le ricette che stanno arrivando dai forzisti. Alcune ci sono già, altre sono in cantiere. A questo proposito, sia Brunetta sia Capezzone stanno lavorando a un dossier economia da mettere sul tavolo di Palazzo Chigi.

A gratis, senza avere nulla in cambio perché all'opposizione si sta bene. «Ci porti pure via la roba dal piatto, lo faccia anche senza rendersene conto. Ci va bene lo stesso, perché va bene agli italiani», è il messaggio-auspicio degli azzurri.

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